I massimali delle risorse per gli aiuti CAF sono stati modificati il 1° gennaio 2025, alcuni beneficiari vedranno quindi diminuire o aumentare i loro prossimi benefici. Facciamo il punto.
Attenzione alle sorprese. A seguito dell’aggiornamento delle condizioni per avere diritto agli assegni avvenuto il 1° gennaio 2025, dove l’importo degli aiuti erogati è stato notevolmente aumentato e dove i fondi degli assegni familiari tengono conto ora dei redditi percepiti nel 2023, alcuni beneficiari vedranno cambiare le loro prestazioni durante il prossimo pagamento all’inizio di febbraio.
Infatti, la significativa rivalutazione dei massimali quest’anno potrebbe portare alla concessione di nuovi aiuti per alcuni beneficiari. È il caso dei genitori di due figli, di cui uno sotto i 3 anni, con due redditi e che percepiscono 55mila euro l’anno.
Se fossero leggermente al di sopra del massimale per beneficiare dell’assegno di base Paje (assegno per la prima infanzia) per il loro ultimo figlio, fissato a 52.937 euro all’anno l’anno scorso, con un nuovo massimale fissato a 55.478 euro nel 2025, questa coppia ora sarà ha diritto all’indennità a tariffa ridotta di 97 euro mensili.
Chi è interessato?
Questa modifica dei diritti può riguardare i beneficiari degli assegni familiari così come quelli dell’assegno base Paje, dell’integrazione familiare, dell’assegno per adulti disabili, o della libera scelta del supplemento per l’infanzia in caso di assistenza all’asilo nido o con tata.
Questo potenziale aumento riguarda solo i genitori il cui reddito è aumentato poco o per niente nel 2022. Dal 1° gennaio, la CAF tiene conto infatti dei redditi percepiti nel 2023 (e dichiarati nel 2024), e non più nel 2022. Di conseguenza, i genitori i cui redditi sono aumentati di oltre il 4,8% nel 2023 potrebbero invece subire una riduzione o l’eliminazione delle indennità.
Queste nuove condizioni si aggiungono al divario di 2 anni tra il reddito preso in considerazione e il pagamento.
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