Nella sua vita quotidiana solitaria a Saint-Jean-du-Gard, Josette, dinamica ottantenne, trova un prezioso sostegno nell’associazione Al Sourel. Tra pasti solidali, visite agli anziani e progetti in forte espansione, la giovane struttura delle Cévennes crea legami nelle valli del Gard, infondendo calore e solidarietà dove l’isolamento fa più male.
“A casa mia faccio tutto da solo. E guido anche!” Josette Couture-Brieu, che festeggerà il suo 88esimo compleanno il 29 aprile, dimostra una grande autonomia. Ma anche grande isolamento. Nella sua bella casa vicino a Saint-Jean-du-Gard, “Passa solo il postino, spiega Gisèle Geoffray, segretaria dell’associazione Al Sourel, in visita quel giorno a Josette, insieme al tesoriere Simone Blanc. Ma lui mette la posta nella cassetta e basta.”
Certamente l’ottuagenario usa la sua macchina. Ma solo per brevi spostamenti in paese, in giornata.
Il pasto solidale, tra gli scaffali di Al Sourel
Dal lato familiare, vedova dal 2022, “con due figlie, un figlio e due nipoti, uno studente a Parigi e l’altro che lavora all’ospedale Saint-Etienne”Josette ha solo pochi visitatori. «Non è più come quando accompagnavo mio marito in dialisi tre volte alla settimana, per dodici anni, a Nîmes all’inizio e poi ad Alès».
Basti dire che il pranzo di solidarietà organizzato il 14 dicembre da Al Sourel, “Al sole” in occitano, è stato un bellissimo raggio di luce per Josette. “È stato magnifico! E in più abbiamo trovato su ogni piatto un piccolo regalo preparato dai bambini della scuola”.
Perché le visite agli anziani isolati non sono le uniche azioni dell’associazione, a Saint-Jean-du-Gard e nelle sue valli.
“Senza invadere le missioni di altre strutture, siamo in aggiunta”
Sulla stradina di ritorno al villaggio, lungo il Gardon e le sue sponde solcate dai cinghiali, Gisèle Geoffray racconta così il trucchetto: “Questo pranzo di solidarietà ha riunito 90 ospiti. Abbiamo portato avanti il progetto mobilitando tutti: le Chiese protestanti, la Chiesa cattolica, l’Esercito della Salvezza, i Restos du Cœur, il municipio con il centro socioculturale dell’Oustal e il CCAS E anche i bambini delle scuole materne ed elementari , che ha realizzato dei biglietti offerti ad ogni ospite.si entusiasma il volontario, uno dei fondatori di Al Sourel.
“È stato un vero successo” punteggia Simone Blanc, anche all’origine della recente creazione di Al Sourel, con Florence Aubaret, la presidente.
“Abbiamo formato una bella squadra per Telethon, dice quest’ultimo. Quindi, senza rinunciare al nostro contributo a queste cause nazionali, ci siamo detti che essere uniti come associazione indipendente ci avrebbe permesso anche di avere autonomia finanziaria, per azioni più ampie”.
Così è nato Al Sourel lo scorso febbraio, con la volontà dichiarata di partecipare attivamente alla solidarietà locale. “Ma senza invadere i compiti di strutture come la CCAS, l’ADMR o la Présence verte, continua Firenze Aubaret. Noi siamo inoltre per integrare e aiutare.”
L’anno scorso hanno visitato più di 80 persone
Josette, né dipendente né in situazione critica, è un esempio del lavoro che l’associazione svolge con gli anziani. “Abbiamo visitato 81 persone a Saint-Jean l’anno scorso, specifica Gisèle Geoffray. E l’approvazione di Monalisa ci permetterà di sviluppare questa forma di sostegno”. Dei 39 membri di Al Sourel, 12 membri hanno già seguito questa formazione (leggi sotto).
Allo stesso tempo l’associazione vuole sviluppare pomeriggi di gioco per gli anziani o anche gite con il bel tempo. Il programma dovrebbe prendere forma durante l’assemblea generale del 31 gennaio. “Stiamo iniziando: è tutto molto aperto!”dice il presidente.
Emergono però le linee principali: il proseguimento delle svendite (due all’anno), le visite guidate al borgo (a pagamento, 5 euro), le lotterie, i sorteggi, ecc. «C’è anche il gruppo couture che va forte, con creazioni vendute sui mercatini a beneficio dell’associazione»specifica Firenze Aubaret.
Azioni che consentiranno inoltre di continuare a sostenere tre disabili, due bambini e un giovane adulto, che hanno beneficiato dei vantaggiosi buoni Al Sourel per Natale. “E oltre a ciò, in caso di esigenze specifiche, abbiamo grandi possibilità di mobilitazione e azione!”
La rete Monalisa, un sorriso illuminato per 2 milioni di anziani in Francia
Nel cuore della vecchia Saint-Jean-du-Gard, è alla Fougassette, un caffè molto conosciuto nel mondo dello zinco di Saint-Jean, che le forze forti di Al Sourel si sono incontrate quel pomeriggio.
Come in un gioco da cucù, il gruppo occupa una piccola stanza adiacente, la sede della locale Associazione Motor Sport. Un luogo riscaldato e accogliente (soprattutto se vi piace l’estetica delle targhe e delle tute delle auto da corsa!) che Al Sourel utilizzerà in particolare per organizzare pomeriggi di ramino.
Attorno alla presidente Florence Aubaret si sono riuniti 8 dei 12 membri di Al Sourel che hanno ottenuto l’approvazione di Monalisa, tra cui la segretaria Gisèle Geoffray e il tesoriere Simone Blanc.
“Durante due giorni di formazione, spiega Gisèle Geoffrey, siamo stati sensibilizzati al buon comportamento nei confronti degli anziani, secondo una carta di buona condotta”.
Nessuna indicazione sanitaria, «soprattutto un approccio psicologico», prosegue Simone Blanc, «per condividere uno stato d’animo, saper ascoltare e rimanere discreti».
Una rete nazionale di 900 squadre
Creata più di dieci anni fa, la rete associativa nazionale Monalisa (Mobilitazione Nazionale contro l’Isolamento degli Anziani), mira a lottare contro la solitudine degli anziani in una partnership senza precedenti tra società civile e autorità pubbliche. Nel 2024, Monalisa raggiungerà 2 milioni di persone over 60 in Francia, attraverso 900 “team cittadini” di volontari.
La cooperazione Monalisa-Gard (1), creata nel luglio 2021, riunisce diversi enti locali, attori sociali e associazioni di beneficenza del dipartimento. Costituisce inoltre una sorta di call center, in grado di trasmettere ai propri referenti locali le esigenze territoriali.
Istruzioni per l’uso
Ma come replicare un’iniziativa come Al Sourel vicino a casa? “Tutto inizia da un piccolo gruppo di volontari determinati ad aiutare gli anziani, testimonia Firenze Aubaret. È importante concordare il progetto. Il passo successivo è contattare le organizzazioni locali esistenti: municipio, CCAS, associazioni e strutture locali e dipartimentali. Poi, da parte nostra, abbiamo chiesto ad un’organizzazione di creare i nostri statuti su base volontaria. Finalmente arriva la tappa della Monalisa. Tutto questo rappresenta a tempo pieno per tre mesi! Ma ne vale la pena.”
(1) www.monalisagard.com. Come. 07 68 79 20 59.