Durante un’apparizione in televisione, il deputato della LFI Aurélien Le Coq ha messo sul tavolo temi che ai suoi occhi costituiscono un’emergenza.
L’eletto ha citato in particolare l’aiuto alle persone senza alloggio, che nel nostro Paese sono 12 milioni.
La fondazione Abbé Pierre parla piuttosto di 4,1 milioni di persone senza alloggio, ma allo stesso tempo sottolinea che 12,1 milioni di persone si trovano “vulnerabili rispetto all’alloggio”.
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Eletto dal Nord, il deputato Aurélien Le Coq è infastidito dagli scambi tra i socialisti e il governo di François Bayrou. Non c’è nulla da aspettarsi da quest’ultimo, ritiene, chiedendo una rapida censura da parte dei parlamentari. Al microfono di CNews, ha sottolineato l’urgenza della situazione, citando gli 11 milioni di poveri del nostro Paese, nonché la “12 milioni che vivono in povertà energetica, che hanno difficoltà a trovare un alloggio”.
Ricondividendo la sequenza sui social network, il suo account ufficiale ne ha fornito una versione più condensata e riassuntiva. Ha menzionato (nuova finestra) la situazione di “12 milioni di persone senza alloggi” In Francia. Una figura che va qualificata.
12 milioni di persone “vulnerabili in relazione agli alloggi”
Il termine di “alloggi poveri” è stato inventato nel 1995 dalla fondazione Abbé Pierre. Un modo, come ha spiegato, di “denunciare le difficoltà abitative delle persone svantaggiate”. Naturalmente ci si rivolge quindi a questa fondazione (il cui nome cambierà presto (nuova finestra)) a cui dobbiamo rivolgerci per avere un inventario delle abitazioni povere.
Nella sua relazione annuale, evidenzia (nuova finestra) cifre inferiori a quelle di Aurélien Le Coq. In totale, quasi 4,1 milioni di persone vivono in alloggi inadeguati, riferisce. Un totale che comprende “persone private di alloggio personale” e quelli “vivere in condizioni abitative molto difficili”. Che sia a causa della mancanza di acqua corrente, di riscaldamento o anche a causa del sovraffollamento delle abitazioni.
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Se la Fondazione Abbé Pierre, nel suo lavoro sulla povertà abitativa, propone effettivamente una cifra di 12 milioni di persone, si tratta del numero totale di individui “indebolito rispetto agli alloggi”. Un nome che copre le seguenti situazioni: “proprietari occupanti alloggio in condominio in difficoltà”del “inquilini con affitto o spese non pagati”ma anche “persone con mezzi modesti in una situazione di moderato sovraffollamento o che hanno avuto freddo per ragioni legate alla povertà energetica”. Infine, il “persone in situazione di eccessivo sforzo finanziario”vale a dire subire “un tasso di impegno netto superiore al 35%, lasciandoli con un salario minimo inferiore a 650 euro al mese”.
Se l’alloggio si rivela un problema difficile da gestire per questi 12 milioni di persone, non sono quindi classificati dalla fondazione Abbé Pierre tra i “mal alloggiati”. Questi ultimi – più di 4 milioni in Francia – si trovano ad affrontare vincoli presentati come ancora maggiori. Se il deputato Aurélien Le Coq ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione durante la sua apparizione in televisione, il suo intervento dal vivo si è rivelato più preciso della restituzione fatta. in retrospettiva sui social network.
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