Quanto dovrebbero guadagnare i manager delle grandi aziende? Nelle società per azioni di proprietà della Confederazione, la remunerazione dei dirigenti del livello gerarchico più alto viene fissata ogni anno dall’assemblea generale per l’esercizio successivo. Questo è il sistema “say on pay”. In altre parole, gli stipendi sono soggetti al voto degli azionisti. È il caso delle Ferrovie Federali (CFF), della Posta Svizzera, Skyguide, RUAG MRO, RUAG International, Identitas, SIFEM e Swisscom.
La regola del “say on pay”, istituita in Svizzera nel 2018, sarebbe però “inutilmente complessa per l’amministrazione federale e per le imprese, che devono talvolta trasmettere alla Confederazione informazioni molto dettagliate e difficili da stimare (riguardanti, ad esempio, le assicurazioni sociali contributi o previdenza professionale)”, stima Berna.
Di fronte a questa constatazione, l’Amministrazione federale delle finanze ha individuato 13 possibili miglioramenti al sistema. Il Consiglio federale, riunitosi questo mercoledì, ha incaricato il Dipartimento delle finanze di studiarne la fattibilità, con l’obiettivo di migliorare e semplificare la procedura sia per l’amministrazione federale che per le imprese. Se il Consiglio federale intende affrontare la questione per la prima volta nell’autunno 2026, ha già deciso di aumentare, mediante una riserva del 3%, il limite massimo delle retribuzioni per il 2026 e il 2027 come misura transitoria fino all’attuazione di questo riforma.
Le imprese avranno così un margine di manovra per mitigare variazioni imprevedibili dovute, ad esempio, a una modifica degli assegni familiari o dei contributi delle assicurazioni sociali. Questa riserva, in linea di principio, non deve essere utilizzata né per l’aumento delle retribuzioni né per compensare l’aumento dei prezzi. Inoltre il Consiglio federale chiede alle aziende una maggiore trasparenza nei loro rapporti sulle remunerazioni.
