“Abbiamo raggiunto la soglia epidemica dell’influenza e siamo ancora sulla curva ascendente”riassume il professor Michel Carles, capo del dipartimento di malattie infettive dell’Ospedale universitario di Nizza. L’ospedale di Nizza, come tutte le strutture del dipartimento, si trova ad affrontare un massiccio afflusso di pazienti combinato con l’assenteismo degli operatori sanitari, anch’essi malati.
“Gli ultimi dati, relativi alla settimana dal 30 dicembre al 5 gennaio, mostrano il 35% dei test antinfluenzali positivi, contro il 23% a livello nazionale. La regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra è la più colpita da questa epidemia dopo l’Île-de-France”avvisa lo specialista.
“I pronto soccorso degli ospedali delle Alpi Marittime sono tutti saturi. Ovunque stiamo cercando di aprire i posti letto, ma ci troviamo di fronte a carenza di personale”.
L’assistenza programmata influenzata dall’influenza
Si tratta infatti di un circolo vizioso: molti caregiver non vaccinati hanno anche contratto l’influenza e vengono arrestati. “Ciò impedisce l’apertura dei posti letto ma anche lo svolgimento delle cure programmate”insiste il professor Carles.
Tuttavia, il medico indica le misure da adottare rapidamente: “Le persone che non sono state vaccinate devono essere vaccinate. Ciò riduce della metà il rischio di ricovero ospedaliero legato all’influenza. Inoltre, è essenziale rispettare le misure di barriera: indossare la maschera, lavarsi le mani, aerare i locali. Vediamo ancora troppe persone tossire sui mezzi pubblici senza maschera.
«Infine, in caso di sintomi (febbre, dolori, problemi respiratori, è opportuno consultare prima il medico curante. È lui che vi reindirizzerà se ritiene che le condizioni del paziente richiedano il ricovero in ospedale o una visita al Pronto Soccorso. Inoltre, egli potrà prescrivere un trattamento antivirale che è efficace se somministrato precocemente.
“Erroneamente percepito come un fenomeno minore”
Tieni presente che è possibile fare un rapido test in farmacia per determinare se si tratta effettivamente di influenza.
“Se rappresenta più del 40% degli isolati virali rilevati nei test effettuati a livello nazionale, il 25% sono rinovirus, il 18% RSV [Virus respiratoire syncytial] e l’8% del Covid”precisa l’infettivologo di Nizza che insiste.
“Ci troviamo in questa situazione perché c’è una generale mancanza di consapevolezza tra la popolazione riguardo alla vaccinazione. L’influenza viene erroneamente percepita come un fenomeno minore!”