La foto di un gruppo di uomini armati di machete, che tengono in mano quello che sembra essere un piede mozzato, è apparsa lunedì sulla prima pagina di un importante quotidiano nazionale in Papua Nuova Guinea. Nessuno di loro è stato fotografato nell’atto del cannibalismo, ma in una seconda foto pubblicata anch’essa in prima pagina, un uomo sembra leccare questi resti umani mentre li espone alla telecamera. Il ministro della Polizia, Peter Tsiamalili, si è detto particolarmente turbato da queste immagini che probabilmente raffigurano “terrificanti atti di cannibalismo”.
“Uno scontro violento tra due fratelli si è intensificato, portando a un risultato straziante”, ha detto Peter Tsiamalili all’AFP. Gli abitanti del villaggio hanno preso parte al conflitto, “che ha portato al terribile omicidio del fratello maggiore da parte del fratello minore”, ha riferito. “Tale barbarie non ci definisce come popolo o nazione”, ha scritto in una dichiarazione domenica, dopo che immagini e video della stessa vicenda sono stati diffusi sui social network.
“Queste azioni barbare da parte di un gruppo di giovani non solo sconvolgono la nostra coscienza collettiva, ma rappresentano anche una seria minaccia ai nostri valori sociali che ci uniscono come nazione”, ha aggiunto. La polizia ha concluso che le immagini sono state scattate nel distretto di Goilala, nel centro del Paese, e che l’omicidio è avvenuto “un mese fa”, secondo Peter Tsiamalili. Casi di cannibalismo sono stati storicamente documentati tra un piccolo numero di tribù nelle aree remote della Papua Nuova Guinea.
Ciò significa che il Paese è oggetto di luoghi comuni tanto obsoleti quanto ostinati, di cui si cerca di liberarsi da decenni. Nell’aprile 2024, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha suggerito che i cannibali avrebbero potuto divorare suo zio, scomparso nel paese durante la seconda guerra mondiale. Il primo ministro della Papua Nuova Guinea, James Marape, ha minimizzato i suoi commenti e ha parlato di “confusione” tra il leader americano.
