Una prima persona ha potuto beneficiare dell’impianto cerebrale Neuralink di Elon Musk. Ma qual è lo scopo di questo oggetto che si preannuncia rivoluzionario?
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Proprietario di X (ex Twitter), amministratore delegato di Tesla, di Space X… Una cosa è certa, Elon Musk ha più di una freccia al suo arco ed è sempre assetato di cose nuove. È anche in questa continuità che nasce una nuova azienda: Neuralink, una società di neurotecnologie. Sebbene si sentisse parlare di questo progetto ormai da alcuni anni, solo di recente il primo uomo è stato in grado di ricevere l’impianto cerebrale Neuralink. Ma allora a cosa serve?
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Neuralink: impiantato un primo paziente
Per testare la sua nuova invenzione, Elon Musk è andato alla ricerca volontari che sarebbero disposti a provare l’impianto cerebrale Neuralink. Su X si sono accumulate migliaia di applicazioni. Tuttavia è stato Noland Arbaugh, un quadriplegico, ad avere l’onore di potersi sottoporre per primo all’impianto.
E per testare questo impianto cosa c’è di meglio di una partita a scacchi? Sì, ma non una partita a scacchi qualsiasi, poiché questo è giocato solo con il pensiero. Un enorme passo avanti, soprattutto perché in seguito giocò anche Noland Arbaugh Mario Kart : è arrivato secondo contro un dipendente Neuralink.
Un impianto cerebrale rivoluzionario
Come avrai capito, l’impianto cerebrale Neuralink lo rende possibile dispositivi di controllo (computer, laptop, ecc.) solo con il pensiero. In ogni caso, questo è ciò che Elon Musk spera nel tempo. Oggi dice che Nolan Arbaugh è capace di “controllare il mouse di un computer, per spostarlo sullo schermo semplicemente con il pensiero.”
In effetti, il caso di Noland Arbaugh rappresenta quindi un progresso incredibile perché successivamente potrebbe contribuire comprendere meglio le attività neuronali e il funzionamento del cervello. Inoltre, ciò consentirebbe forse a milioni di persone paralizzate in tutto il mondo di poter fare cose quotidiane che prima non potevano, solo con il pensiero. In ogni caso, questo è ciò che pensa quest’ultimo:
“Sembrerà davvero pazzesco, ma l’impianto rende la paralisi non così grave. […] Questo impianto probabilmente renderà le persone come me più indipendenti di quanto potranno mai essere. E penso anche che la ripresa sia possibile.”
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