L’epidemia di bronchiolite ha continuato a crescere in Francia la settimana scorsa, mentre l’epidemia di influenza è iniziata lentamente, ha dichiarato mercoledì la Sanità pubblica francese nel suo bollettino settimanale. Nella Francia metropolitana è proseguito l’aumento degli indicatori influenzali già osservato la settimana precedente nelle città, negli ospedali e nella maggior parte delle fasce d’età.
Ma la settimana scorsa sono rimasti al “livello di base” nella maggior parte delle regioni, ad eccezione delle regioni dell’Île-de-France (già passate allo stato pre-epidemia nel bollettino della settimana scorsa), dell’Alta Francia e della Normandia ( passata in pre-epidemia questa settimana).
Aumentano in città e negli ospedali gli indicatori legati alla bronchiolite. Cinque regioni sono ora in pre-epidemia e sette in epidemia in Francia, tra cui Île-de-France, Hauts-de-France (in rosso) sulla mappa sottostante.
Questa stagione è caratterizzata dall’implementazione di due trattamenti preventivi. Beyfortus di AstraZeneca e Sanofi da un lato un anticorpo somministrato direttamente ai neonati, che i pediatri ritengono non sufficientemente rimborsato. E Abrysvo della Pfizer, invece, un vaccino somministrato prima della nascita alle donne incinte.
Beyfortus era già stato oggetto di una campagna di immunizzazione l’anno scorso e gli studi concordano nel concludere che ha limitato i ricoveri di bambini in Francia e nei pochi altri paesi in cui è stato testato.
Gli indicatori del Covid-19 hanno continuato a diminuire la scorsa settimana, sia per il tasso di positività, sia per la quota tra ricoveri ospedalieri, cluster nelle case di cura e strutture medico-sociali, sia per la circolazione virale nelle acque reflue.
“La vaccinazione rimane il modo migliore per proteggersi dall’influenza e dal Covid-19, in particolare dalle forme gravi di queste malattie”, ha affermato Public Health France, sottolineando che “non è troppo tardi”.
A metà ottobre è iniziata una campagna di vaccinazione combinata contro influenza e Covid per le persone a rischio, ma anche per il loro entourage e gli operatori sanitari.