La tendenza è chiaramente in declino da più di vent’anni.Immagine: TRAPEZIO
L’UFSP ha registrato lo scorso anno circa 352 nuovi casi di infezione da virus dell’AIDS (HIV), in calo rispetto ai due anni precedenti. Il tasso di incidenza è di 4 casi ogni 100.000 abitanti.
Il numero di casi ha raggiunto un livello basso nel 2020 dallo scoppio della malattia, per poi aumentare leggermente nel 2021 e nel 2022. Ma nel 2023, il calo è ripreso e il numero di casi è stato vicino al 18% al di sotto del livello pre-Covid del 2019, ha indicato lunedì l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Un drastico calo a partire dagli anni ’90
I 352 casi dello scorso anno sono inferiori di oltre il 70% rispetto alla media degli anni ’90, quando si registravano in media 1.300 nuove infezioni all’anno. Dal 2003 si osserva una chiara tendenza al ribasso.
Una migliore prevenzione e misure rapide per evitare la diffusione hanno consentito questo sviluppo, osserva l’UFSP. Oggi quasi tutte le persone infette sono consapevoli della loro infezione. Vengono trattati rapidamente, il che impedisce la trasmissione del virus. Anche l’assunzione di farmaci profilattici ha effetti positivi.
Dall’inizio di luglio gli assicuratori malattie assicurano la profilassi delle persone a rischio secondo il programma deciso dal Consiglio federale per combattere l’HIV, l’epatite B e C e le malattie sessualmente trasmissibili. L’obiettivo è che la Svizzera sia libera da nuove infezioni dai virus dell’AIDS o dell’epatite entro il 2030. (mbr/ats)
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