Una missione congiunta ha visitato la regione di Gbêkê per valutare la fase III del progetto di prevenzione e cura della fistola ostetrica. Questa iniziativa, sostenuta dall’Agenzia coreana per la cooperazione internazionale (KOICA) e dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), si è concretizzata martedì 12 novembre 2024 con un incontro presso la sede dell’UNFPA a Bouaké. Hanno partecipato gli stakeholder della comunità – leader locali, associazioni, ONG, stazioni radio comunitarie – nonché il Ministero della Salute, dell’Igiene Pubblica e della Copertura Sanitaria Universale. Durante questo incontro, il nuovo direttore nazionale di KOICA in Costa d’Avorio, Kim Sungjun, ha accolto con favore i progressi significativi nella fase III, sottolineando il ruolo cruciale degli attori comunitari sul campo. Questi ultimi, grazie ad azioni di sensibilizzazione, hanno permesso di demistificare questa patologia un tempo percepita come vergognosa. Ora molte donne, convinte che si tratti di una malattia curabile, non esitano più a ricorrere alle cure gratuite offerte dal progetto.
Tuttavia, le sfide persistono. I pazienti, spesso indigenti, faticano a raggiungere i centri sanitari a causa dei disagi causati dagli odori legati alla loro condizione. Questi vincoli logistici, combinati con la precarietà economica, costituiscono un grave ostacolo al loro accesso alle cure. Nonostante queste difficoltà, il ministero, l’UNFPA e le parti interessate della comunità hanno chiesto all’unanimità a KOICA di estendere il progetto oltre dicembre 2024.
Kim Sungjun, commosso dalle testimonianze e dall’impatto del progetto, ha espresso la sua soddisfazione per aver potuto osservare da vicino il lavoro realizzato. Ha riconosciuto i risultati incoraggianti, in particolare il reinserimento sociale delle donne curate. Sensibile agli appelli a continuare questa iniziativa, ha assicurato: “Quando avremo valutato il progetto con l’UNFPA e il governo, lavoreremo insieme per considerare nuovi finanziamenti. »
La palla ora passa ai partner per prolungare questa lotta essenziale contro una malattia che distrugge vite umane ma che, grazie a questo progetto