A chi è destinato questo nuovo trattamento?
Purtroppo non per tutti i pazienti, verrà prescritto solo alle persone all’inizio della malattia, diagnosticate precocemente. Verranno esclusi anche i pazienti portatori di un determinato gene a causa di importanti effetti collaterali: microemorragie ed edema cerebrale, fatali in alcuni rari casi. La somministrazione di Leqembi sarà attentamente monitorata, comprese regolari risonanze magnetiche del cervello dei pazienti.
Lequembi è speranza per i pazienti, ma anche per la ricerca. “Trattare questi pazienti con questo nuovo farmaco aprirà molte porte alla ricerca” sottolinea Jean-Luc Angelis. Per i detrattori di questo trattamento, visto il guadagno che ne deriverebbe, esso comporterebbe comunque troppi rischi. L’Agenzia europea per i medicinali aveva inizialmente escluso Leqembi l’estate scorsa, ma alla fine ha deciso di autorizzarlo la settimana scorsa.
La questione del rimborso
Molti medici e associazioni di pazienti sottolineano in particolare la disuguaglianza nell’accesso alle cure con i paesi che le autorizzano. Prima di vederlo arrivare in Francia. Bisognerà ora attendere il via libera dell’Alta Autorità della Sanità sequestrato su Leqembi. Si pone la questione del rimborso, secondo uno studio pubblicato nel 2023 dal Lancet Regional Health, al prezzo chiesto da Biogen/Eisai negli Stati Uniti, il Lequembe rappresenterebbe, se ceduto a tutti i pazienti aventi diritto, un costo di 133 miliardi di euro in l’UE.
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