Il 15 novembre era presente nella sala dell’ospedale l’équipe di chirurgia urologica del Centro ospedaliero di Cahors e la Lega contro il cancro. Stanno partecipando all’operazione “Movember”, un mese di sensibilizzazione dedicato alla salute maschile e allo screening del cancro alla prostata. “Con l’Associazione francese di urologia partecipiamo a questo corso standard di sensibilizzazione sui tumori maschili” spiega il dottor Ahmed Mansouri, primario del dipartimento, che ci rilascia un’intervista.
Perché abbiamo bisogno di azioni di questo tipo?
A differenza dei tumori del colon-retto e del seno, non esiste ancora uno screening organizzato per i tumori maschili. Sono tumori di cui non si parla molto, che ricevono poca copertura mediatica. Con 50.000 nuovi casi all’anno in Francia, il cancro alla prostata è il principale tumore maschile e anche se non diventasse una malattia virulenta da un giorno all’altro, la diagnosi precoce ridurrebbe la mortalità. L’obiettivo di questa campagna è aumentare la consapevolezza su questa malattia.
Come viene rilevato il cancro alla prostata?
“Si effettuano due esami: la misurazione del PSA e l’esame rettale. In caso di sospetto tumore si effettua una risonanza magnetica seguita da una biopsia. Ora possiamo intervenire con un ecografo che recupererà le immagini dalla risonanza magnetica e grazie “L’Intelligenza Artificiale identificherà il luogo e ci darà la posizione precisa della biopsia da effettuare.”
L’ospedale di Cahors è in grado di curare questa malattia?
“Sì, all’Ospedale Cahors siamo accreditati presso l’Oncopole di Tolosa. Abbiamo una riunione settimanale con i nostri colleghi di Tolosa e ci facciamo carico dall’inizio alla fine dell’intero percorso di cura del cancro della prostata. Questo permette ai pazienti di restare sul posto, senza recarsi all’Oncopole.
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