uno studio su cinque è dovuto al cambiamento climatico

uno studio su cinque è dovuto al cambiamento climatico
uno studio su cinque è dovuto al cambiamento climatico
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L’ESSENZIALE

  • Secondo i ricercatori, circa il 19% dei casi di dengue registrati nel 2024 – un record mondiale con oltre 12,7 milioni – sarebbe collegato all’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico.
  • Le zanzare portatrici della malattia prosperano tra i 20 e i 29°C, rendendo vulnerabili milioni di persone negli anni a venire.
  • Tuttavia le soluzioni stanno emergendo: il batterio Wolbachia, introdotto nelle zanzare, ha ridotto i casi del 90% in una città brasiliana.

Il numero di casi di dengue ha raggiunto quest’anno un record storico, con oltre 12,7 milioni di casi registrati in tutto il mondo, quasi il doppio rispetto al 2023, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma dietro queste cifre allarmanti emerge una domanda: in che misura il riscaldamento globale sta contribuendo a questa epidemia? Fino a un quinto, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Stanford, negli Stati Uniti.

Una malattia sensibile al riscaldamento globale

La febbre dengue, un’infezione virale trasmessa attraverso le punture di zanzare infette, provoca febbre alta, dolore e in alcuni casi può essere fatale. Storicamente limitato alle regioni tropicali e subtropicali, si sta ora estendendo ad aree precedentemente risparmiate, a causa dell’aumento delle temperature. “La dengue è un ottimo esempio per studiare l’impatto del clima, perché è altamente sensibile alla temperatura”precisa Erin Mordecai, ecologista specializzata in malattie infettive, in un comunicato stampa.

Le zanzare dengue prosperano a temperature comprese tra 20 e 29°C. Con l’aumento delle temperature, questi insetti invadono nuove aree, diffondendo malattie. Secondo una ricerca, circa il 19% dei casi di dengue registrati quest’anno potrebbe essere di questo tipo “essere attribuito al riscaldamento globale già in corso”. Le aree ad alta quota, come alcune regioni del Perù, del Messico o del Brasile, dove le temperature raggiungeranno presto il range ideale per la dengue, potrebbero vedere il numero di casi aumentare del 200% entro 25 anni, avvertono i ricercatori.

Soluzioni per ridurre i casi di febbre dengue

Il pericolo è palpabile: almeno 257 milioni di persone vivono attualmente in aree in cui il riscaldamento globale potrebbe raddoppiare i tassi di infezione. Questa situazione riflette una sfida sanitaria globale, ma anche una prova tangibile delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute umana, nonché dell’urgenza di lottare per frenare la diffusione di malattie come la dengue.

Alcune soluzioni però sono all’orizzonte. Un metodo innovativo prevede l’introduzione di zanzare infette dal batterio Wolbachiache blocca la loro capacità di trasmettere la dengue. Un esperimento a Niterói, in Brasile, ha ridotto i casi di dengue del 90%, anche durante la peggiore epidemia nazionale. Secondo Katie Anders del World Mosquito Program, questo metodo “fornisce una protezione duratura contro le epidemie di febbre dengue, che sono sempre più comuni a livello globale”.

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