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Anticorpi umani in grado di neutralizzare la tossina della vedova nera

Anticorpi umani in grado di neutralizzare la tossina della vedova nera
Anticorpi umani in grado di neutralizzare la tossina della vedova nera
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Recentemente osservato nel Sud-Ovest, il Latrodectus tredecimguttatus è una specie di ragno meglio conosciuta come vedova nera europea. I suoi morsi possono causare latrodectismo, una malattia in cui il veleno del ragno – più precisamente una neurotossina chiamata alfa-latrotossina – attacca il sistema nervoso e provoca dolore intenso, mal di testa, nausea o addirittura ipertensione.

Se i sintomi del lattodectismo potessero essere trattati efficacemente utilizzando anticorpi derivati ​​dai cavalli, un team di ricercatori ha appena sviluppato anticorpi interamente umani che renderebbero il trattamento più sicuro per gli esseri umani. Il suo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Frontiere dell’immunologia.

Anticorpi umani che neutralizzano la neurotossina della vedova nera

“Molti pazienti morsi dalle vedove nere non vengono curati completamente perché l’antiveleno è costituito da proteine ​​derivate dal cavallo che sono estranee al corpo umano e possono causare effetti collaterali indesiderati”, come la malattia da siero o le reazioni allergiche, si legge in un comunicato stampa. Tuttavia, gli scienziati sono riusciti a creare, per la prima volta, in laboratorio, anticorpi umani capaci di neutralizzare il veleno della vedova nera in un test cellulare, un “primo passo per sostituire i sieri di cavallo”.

Per fare questo, hanno usato una tecnica in vitro denominata “esposizione fagica” che permette di studiare le interazioni tra proteine, peptidi e DNA utilizzando batteriofagi. “Questo approccio utilizza raccolte di geni estremamente diversificate di oltre dieci miliardi di anticorpi diversi, spiegano i ricercatori. Da questa grande diversità di anticorpi siamo stati in grado di selezionare anticorpi in grado di legarsi al bersaglio desiderato, in questo caso l’alfa-latrotossina.”

In totale, 45 dei 75 anticorpi sviluppati sono riusciti a eliminare in vitro neurotossina, ma si tratta di un candidato specifico, denominato MRU44-4-A1, che ha mostrato i risultati più promettenti e potrebbe essere oggetto di un nuovo trattamento terapeutico.

In attesa di studi clinici sugli anticorpi sugli esseri umani

Da notare però che solo due degli anticorpi in questione si sono rivelati efficaci contro il veleno rilasciato da altre varietà di vedova nera, come la Latrodectus mactanstrovato in Nord America.

“Per sviluppare un potenziale trattamento contro tutte le latrotossine, non solo quella della vedova nera europea, avremmo bisogno di anticorpi ‘cross-reattivi’ [c’est-à-dire spécifiques à plusieurs antigènes] ulteriormente migliorato”, afferma il biologo Michael Hust, autore principale dello studio. Egli precisa che sono necessarie ulteriori ricerche per valutare l’efficacia degli anticorpi prima che possano essere avviati i test clinici sull’uomo.

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