Le riflessioni di Susan Neiman sulla maturità, i ricordi intimi di Salman Rushdie, la lotta di Denis Mukwege, premio Nobel per la pace, contro la violenza sessuale sulle donne… Ecco la nostra selezione di libri da leggere accanto al fuoco questo autunno.
Pubblicato il 13 novembre 2024 alle 11:34
“Crescendo”, di Susan Neiman
Non c’era niente di blu in lei; Fu intorno ai 60 anni che Susan Neiman decise di scrivere Per crescere, pubblicato nel 2016 negli Stati Uniti. O l’età in cui la diffusa pressione sociale ti spinge a ritirarti e a tornare dietro le quinte, dopo esserti convinto che nulla di particolarmente emozionante potrà mai più succedere sul palco della tua vita… Ma è proprio il contrario quello che è accaduto per Filosofa americana, estremamente felice della sua esistenza e delle nuove possibilità che le si offrivano. Armata dei suoi pensatori preferiti (Rousseau, Kant e Arendt), questa specialista dell’Illuminismo ha deciso di negare l’idea che la giovinezza sia l’età più bella della vita, seguita da un terrificante declino.. — J.Ce.
Ed. Premier Parallel Pocket, € 12,90.
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“Crescere: elogio dell’età adulta in un’epoca che ci infantilizza”, di Susan Neiman
“Lingui della verità. Saggi 2003-2020”, di Salman Rushdie
Rispondendo ad un questionario di Proust, alla domanda: “Dove ti piacerebbe vivere?” “, Salman Rushdie ha detto: “Sullo scaffale di una biblioteca. Per sempre.” Il questionario chiude il volume di saggi attraverso i quali lo scrittore sembra venire a darci le sue notizie. Pubblicato nel 2021 negli Stati Uniti, Linguaggi della verità riunisce testi e conferenze datati dal 2003 al 2020 che ci ricordano quanto siano vivaci, chiari e incisivi il suo pensiero e la sua voce. Lascia che si concentri sul parlare del suo viaggio come scrittore, lodando gli anziani che lo hanno ispirato e gli amici che lo hanno lasciato prematuramente. — Na.C.
Ed. Babele, € 10,90.
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“Lingui della verità. Saggi 2003-2020”, di Salman Rushdie
“La forza delle donne”, di Denis Mukwege
Ancor prima che gli venisse assegnato il Premio Nobel nel 2018, Denis Mukwege era conosciuto come “l’uomo che aggiusta le donne”. Da più di vent’anni, questo chirurgo-ginecologo e la sua équipe curano donne vittime di massicce violenze sessuali nel suo paese, la Repubblica Democratica del Congo, afflitto da conflitti armati e saccheggi. Nel suo potente libro, La forza delle donne, abbraccia nella stessa storia il duro lavoro di medico che svolge a rischio della sua vita e la sua lotta affinché le sopravvissute alla violenza sessuale in tutto il mondo ottengano giustizia. Una voce che trasporta. — VH & E.Sk.
Ed. Folio attuale, € 9,40.
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Denis Mukwege, premio Nobel per la pace: “Lo stupro è un’arma di distruzione di massa”
“Una storia delle disuguaglianze”, di Walter Scheidel
Nel 2015, le 62 persone più ricche possedevano un capitale equivalente a quello di circa 3,5 miliardi di individui (la metà più povera dell’umanità). E la crisi del Covid non ha stravolto lo schema, anzi. Tali livelli di disuguaglianza sembrano senza precedenti… Tuttavia, forse non lo sono: “Duemila anni fa, nell’Impero Romano, le maggiori fortune private ammontavano a circa 1,5 milioni di volte il reddito medio annuo pro capite – più o meno lo stesso rapporto di Bill Gates con le attuali medie americane”, Walter Scheidel ci insegna Una storia di disuguaglianze somma pubblicata negli Stati Uniti nel 2017. Questo professore di storia all’Università di Stanford, specialista a Roma, dipinge una prospettiva che abbraccia tutte le regioni e tutte le epoche, fornendoci lezioni cruciali per la nostra. — YB
Ed. Babele, € 14,90.
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Disuguaglianze? Risalgono alla preistoria!
“The Culture of Incest”, collettivo guidato da Iris Brey e Juliet Drouar
Un libro “urgente, vibrante, crudo a volte”, annuncia la quarta di copertina… Un libro collettivo e ibrido, diretto da Iris Brey e Juliet Drouar, che affronta la realtà dell’incesto, con coraggio e rabbia, portando con sé anche la sua parte di debolezze e scorciatoie. Un libro tragico che è stato sopraffatto dalla gravità del suo argomento, questo giorno di ottobre 2021 quando uno dei suoi autori, Tal Piterbraut-Merx, si è ucciso… Il tabù non dovrebbe essere da nessuna parte, l’incesto in realtà risulta essere ovunque, trauma collettivo sotto forma di “disastro interno”, che colpisce un francese su dieci, ovvero 6,7 milioni di vittime (incested nella stragrande maggioranza da uomini). — J.Ce.
Ed. Punti, €7,90.
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“La cultura dell’incesto”
“Come uno stormo di storni”, di Giorgio Parisi
Ci piacerebbe immaginarli sussurrarsi delicate istruzioni l’uno all’orecchio dell’altro. “A sinistra!” Inversione di marcia, giusto! » Come un battaglione militare agile e impetuoso, dotato di prodigiosa sensibilità e di eccezionali capacità di ascolto. Da novembre a marzo dovresti vedere gli storni, a centinaia di migliaia, a volte a milioni, disegnare le loro volute nei cieli crepuscolari e luminosi d’Europa. Giorgio Parisi stava scrutando il cielo romano quando all’improvviso volle capire cosa ci fosse. ho visto cose così favolose. “Anche di fronte alla pura bellezza, la deformazione professionale dello scienziato a volte prende il sopravvento e fa sorgere in lui una cascata di domande”, dice Parisi, premio Nobel 2021, in Come uno stormo di storni, libro sui suoi ricordi di ricercatore. – SE
Ed. Campioni delle Scienze – Flammarion, €9,50.
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Volo degli storni: ma come coordinano la loro affascinante danza?
“Per un’ecologia pirata”, di Fatima Ouassak
Come misuriamo la salute di una democrazia? HA “la qualità della vita degli uomini e delle donne comuni”, martellava Nelson Mandela. Vogliamo parafrasare la formula per riassumere il potente e salutare saggio di Fatima Ouassak: proprio come la qualità di una democrazia, quella dell’ecologia politica si misura dalla cura e dalla considerazione data ai più vulnerabili, ai più svantaggiati, ai più periferici. Ed è chiara la portata del fallimento: abissale, inconcepibile. L’ecologia, scrive il politologo, si sta estinguendo per la sua incapacità di rivolgersi alle classi lavoratrici, quelle stesse che però sono in prima linea, concentrate nei territori più inquinati, più esposti al rumore e al caldo, dove anche il cibo industriale miete vittime il più devastante. —WZ
Ed. Punti, €7,90.
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“Per un’ecologia pirata”, di Fatima Ouassak
“Nel nome dei neri”, di Robert Penn Warren
Nel 1964, Robert Penn Warren (1905-1989), Premio Pulitzer per il suo romanzo I folli del re (1947) e due volte vincitore dello stesso premio di poesia, nel 1958 e nel 1979, condusse interviste a numerosi attivisti e leader sul movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. “Ho scritto questo libro perché cercavo informazioni, egli nota, vivi, su di loro […] che fanno della Rivoluzione Nera quello che è: uno degli episodi più spettacolari della storia americana. » Anche i più tragici, perché gli spettri della guerra civile e della schiavitù condizionano ancora le coscienze e i modi di vivere. —GH
Ed. Tascabile, 12,40€.
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“Nel nome dei neri”, di Robert Penn Warren
“La modernità è nel prato”, di Sarah Farmer
Per molto tempo, i contadini si sono vergognati dell’immagine che davano: francesi arretrati, con i piedi nel fango, bloccati alle porte della modernità in un mondo senza lavastoviglie o salotti. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Francia era in costruzione e il mondo agricolo era chiamato a trasformarsi da cima a fondo, per decuplicare la propria produttività. Ma mentre i piccoli contadini scompaiono a favore dell’agricoltura meccanizzata, nell’immaginario collettivo si diffonde un forte sentimento nostalgico. Vivere nella campagna francese diventa una fantasia potente, anche all’estero. Fine conoscitrice della Francia dove soggiorna regolarmente, in particolare in una fattoria del Limosino, la storica americana Sarah Farmer esplora i diversi volti di questo ideale rurale, a volte attaccamento a una Francia eterna, a volte utopia della vita comunitaria che apre orizzonti. — M.Bel.
Ed. Champs Histoire-Flammarion, € 9,50.
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Vivere in campagna, la storia di un fantasy molto francese
“L’ipotesi K”, di Aurélien Barrau
Come porre fine all’inerzia? E liberarci da questo “modo di abitare il mondo” che provoca inesorabilmente la sua artificializzazione e il collasso della vita? L’astrofisico Aurélien Barrau dedica la sua vita professionale alla fisica dei buchi neri e alla teoria della relatività generale, ma mantiene comunque lo sguardo fisso sul nostro pianeta, sulla nostra civiltà. “perdere significato” e a ruota libera, come soggetto a a “stregoneria”… che è giunto il momento di lasciarci. Nella sua ultima opera, Ipotesi Kquesta figura dell’ecologia offre una riflessione sul ruolo che la comunità scientifica potrebbe svolgere di fronte alla più grande sfida della nostra storia. — M.Bel.
Ed. Il Libro Tascabile, €7,70.
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Aurélien Barrau: “La scienza costituisce sia il gioiello che il flagello dell’Occidente”