Cancro al seno: sai “autopalparti”?

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Autopalpazione del seno? Chi sa come farlo? Da giovedì 17 ottobre sono stati iniziati un centinaio di studenti del liceo Banville di Moulins. Un grande passo verso la diagnosi precoce (certamente molto precoce), che è il nocciolo della questione.

La dottoressa Zoi Alevra, ginecologa della clinica Saint-Odilon, è piacevolmente sorpresa. Più di un centinaio di ragazze e ragazzi si sono iscritti al corso di autopalpazione del seno, organizzato da School Life al liceo Théodore-de-Banville, giovedì 17 ottobre (in gruppi di venticinque).

Una delle molteplici iniziative nell’ambito di Ottobre Rosa, dannatamente utile: dove vediamo che ai “nostri tempi”, alle superiori, proprio all’inizio degli anni 2000, non si parlava di “quello”.

“Conosciamo molte donne colpite”

Oggi l’informazione circola e le ragazze hanno fame di conoscenza: «È meglio sapere come si fa, conoscere queste azioni da fare da sole, non necessariamente oggi, ma per dopo. Non si sa mai. È sempre bello saperlo! “.

E poi: “Conosciamo tantissime donne che hanno avuto il cancro al seno. Nella famiglia. Conoscenza…”. Un altro: “E sempre più giovane!” » Quindi a 16, 17, anche 18 anni, anche se i trent’anni sono lontani, è ancora troppo presto per morire.

Proiezioni gratuite, ritiro di reggiseni… Al policlinico Saint-Odilon, a Moulins, per Ottobre Rosa

La dottoressa Alevra le ha rassicurate, dopo aver ambientato la scena: “La brutta notizia è che il cancro al seno è la principale causa di morte tra le donne e che è anche il cancro più comune. La buona notizia è che abbiamo armi, diagnostiche e terapeutiche. Con la diagnosi precoce si può guarire”.

Da qui l’interesse ad informare i più giovani. «Gli screening sono tardivi, a partire dai 50 anni e i consulti con il medico curante, il ginecologo o l’ostetrica iniziano a 25 anni, ma il monitoraggio che si può fare da soli due o tre volte l’anno permette di verificare se è tutto a posto, soprattutto se hai una storia familiare. Possiamo prenderci cura di noi stessi prima.” E questo, a qualsiasi età, infatti! Conoscere meglio se stessi non è un lusso.

Autopalpazione, istruzioni per l’uso

Ottobre rosa: nel cuore del reparto di oncologia dell’ospedale di Moulins

Quindi, lezione oggettiva. Primo esercizio: osserva il tuo seno. Che tu sia una ragazza, un ragazzo o in transizione, è uguale per tutti. “Davanti allo specchio, guarda se è apparsa qualche asimmetria. Siamo ancora un po’ asimmetrici, ma è cambiato? Attiro la vostra attenzione sull’importanza della pelle, se sono presenti alterazioni, pieghe, screpolature, effetto buccia d’arancia. Se compaiono irregolarità è un segnale di allarme”.

Controlla i tuoi capezzoli: se uno di loro “si ritrae” quando prima non avveniva, anche questo è un segnale. Controllare se escono “secrezioni”: “Possono essere bianche, “lattiche”, ma anche sangue, marroni o trasparenti come l’acqua”.

Poi, “stando sotto la doccia, seduti o sdraiati”, è il momento della palpazione. “Metti le mani dietro la testa. Mantieni la mano sinistra in questa posizione e palpa il seno sinistro con la mano destra… e viceversa”.

I movimenti da compiere per cercare grumi, masse o noduli sono tre: “Con l’indice, il medio e l’anulare, palpare il seno e i suoi dintorni, con piccoli movimenti circolari. Quindi palpare lo spazio tra il seno e le ascelle alla ricerca di linfonodi. Infine, terminare con una leggera pressione sul capezzolo.

Niente panico, ma una visita di controllo

Se viene scoperta qualche alterazione, “niente panico!” Nell’adolescenza il rischio è zero. E’ meno vero dopo. È solo necessario un ulteriore esame con un’ecografia. Puoi rivolgerti al tuo medico di famiglia, alla tua ostetrica, al tuo ginecologo. È comunque interessante avere una consulenza annuale con l’uno o l’altro di tua scelta.”
La dottoressa Alevra si rivolge anche ai ragazzi: “Il cancro al seno colpisce anche gli uomini”.

L’anno prossimo il liceo raddoppierà questi corsi/laboratori con la presenza della fisioterapista Cécile Kahn. L’operazione è stata completata dalla vendita di portachiavi e nastri rosa all’uncinetto realizzati dagli studenti (bellissimi!), braccialetti ed eco-occhiali della corsa La Bourbonnaise per loro. Aggiungi passaggi ad ogni rientranza. E questo costituirà una somma da donare allo spazio Accanthe, ospitato dall’ospedale, che offre cure di supporto alle persone malate di cancro.Una vendita a vantaggio dello spazio Accanthe e dei suoi servizi di supporto.

Matilde Duchatelle

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