una scoperta potrebbe aiutare a personalizzare i trattamenti per i pazienti

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In Francia, secondo i dati, 110.000 persone sono affette da sclerosi multipla l’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica (Inserm). In un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Journal Science Medicina traslazionale, i ricercatori ne hanno scoperti tre endofenotipi immunologici che potrebbero rivoluzionare trattamenti per questa malattia.

3 endofenotipi possono predire l’evoluzione della SM e la risposta ai trattamenti

Gli endofenotipi sono “tratti neuropatologici, neurocognitivi, emotivi, neurofisiologici e neurobiologici associati all’espressione di fattori di vulnerabilità genetica alla malattiapossiamo leggere in questo studio. Dimostrano la predisposizione dei soggetti non malati, con parenti affetti, a sviluppare la malattia.” Questi sono, secondo questi altri lavoririvelato mediante test biochimici o esame microscopico.

Ricordiamo che la sclerosi multipla non è una malattia ereditaria, ma esistono fattori genetici (più di 200 secondo l’Inserm) e ambientali (come l’intensità del sole) che ne favoriscono lo sviluppo. Durante In questo nuovo studio, i ricercatori hanno studiato i dati di oltre 500 pazienti affetti da sclerosi multipla. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, sono stati in grado di mappare il sistema immunitario dei partecipanti e identificare così tre endofenotipi immunologici della malattia.

Ciascuno di questi endofenotipi immunologici era associato ad una progressione della patologia e ad una risposta a diversi trattamenti. Pertanto, i ricercatori concludono che questi tre endofenotipi immunologici potrebbero essere utilizzati per prevedere il decorso della malattia e l’efficacia dei farmaci, attraverso esami del sangue dei pazienti.

SM: trattamenti più personalizzati

“Comprendendo le variazioni individuali del sistema immunitario dei pazienti, possiamo avvicinarci a piani di trattamento personalizzati che sono più efficaci e comportano minori effetti collaterali”.“, afferma in un comunicato stampa il professor Heinz Wiendl, uno dei principali autori dello studio.

Attualmente, coloro che esistono non sono curativi. Mirano a ridurre le riacutizzazioni della malattia (cioè la rapida comparsa di sintomi: disturbi motori, sensibili, cognitivi, ecc.) e a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il nostro studio mette in discussione [les traitements actuels]ma fornisce anche ai medici uno strumento pratico per prevedere la progressione della malattia e la risposta al trattamentoassicura la professoressa Luisa Klotz, coautrice principale dello studio. Ciò potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette da sclerosi multipla.

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