I risultati preliminari di questo studio senza precedenti, che mirava a misurare l’impatto dell’esposizione agli interferenti endocrini sul cancro al seno, hanno rivelato la presenza di sostanze chimiche che alterano il sistema ormonale nei campioni prelevati da centinaia di pazienti operati a Strasburgo.
“Cibo, abbigliamento, mobili, utensili da cucina, cosmetici, prodotti per la casa, ecc.: sarebbe lungo elencare tutto ciò che può contenere interferenti endocrini nel nostro ambiente”, spiegano i ricercatori dell’ICANS nel loro studio.
Secondo questi ricercatori il sesso è importante in questo caso perché le donne concentrano queste sostanze chimiche più degli uomini e il loro metabolismo ne rallenta l’eliminazione, soprattutto perché sono più esposte ai prodotti per la casa e ai cosmetici.
“Queste sostanze non agiscono come un trattamento in medicina dove maggiore è la dose, maggiore è la tossicità. Alcuni interferenti endocrini sono estremamente tossici a basse dosi”, ha spiegato la professoressa e capo del reparto di chirurgia Carole Mathelin, che ha presentato i risultati preliminari dello studio agli Incontri internazionali di senologia a Strasburgo.
Durante questo studio, ha detto, il gruppo di ricerca ha prelevato 1.072 campioni da 687 pazienti operati e ha cercato diversi interferenti endocrini, rilevando che 40 pesticidi, 30 metalli e 4 inquinanti eterni (PFAS) sono stati identificati nei tumori o nei tessuti circostanti .
In quasi tutti i campioni analizzati sono stati trovati sei metalli pesanti (arsenico, cadmio, rame, mercurio, piombo, alluminio), ha affermato Albert Moussaron, responsabile del progetto di ricerca clinica.
Lo studio continua a confermare questi primi risultati. Alla fine, è stato indicato, avranno contribuito 3.000 pazienti operati a Strasburgo.
