Una tecnica innovativa proposta per curare la prostata all’ospedale di Avranches

Una tecnica innovativa proposta per curare la prostata all’ospedale di Avranches
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A partire dai 50 anni, il 40% degli uomini ha problemi alla prostata. Disturbi che si verificano con la modificazione dell’anatomia, che porta a a Iperplasia prostatica benigna (BPH): questa ghiandola si allarga con l’età e talvolta comprime l’uretra, che provoca problemi ad urinare. “Oggi lo standard di trattamento sono le compresse o l’intervento chirurgico (laser, incisione)”spiega il dottor Naoufel Miaadi, primario del dipartimento di urologia dell’ospedale di Avranches.

Da settembre 2023, lo stabilimento del Canale Sud propone una tecnologia innovativa: l’urolift. È anche l’unico stabilimento in Normandia a realizzarlo. “Esso consiste in posizionamento endoscopico degli impianti che ridurrà lo spessore della prostata che schiaccia il canale urinario. L’obiettivo è quello essere in grado di tornare a un jet normale. Il vantaggio di questo intervento è che è rapido, in regime ambulatoriale con dimissione in giornata, non richiede cateterizzazione urinaria e, cosa più importante, e questa è la grande differenza, non ci sono ripercussioni sessuali negli uomini”riassume il dottor Miaadi.

Senza ripercussioni sulla funzione sessuale

L’intervento durerà a seconda del volume della prostata, ma inizialmente non superarlo circa venti minuti. Nella maggior parte dei casi viene eseguito in anestesia generale. Non c’è nessuna incisione, ablazione di parte della prostata. “L’urolift non deformerà l’anatomia della prostata. Il laser provoca problemi di eiaculazione nell’85% dei casi”, precisa l’urologo. I criteri di selezione vengono effettuati a monte da un urologo per validare l’urolift. Sono stati investiti circa 10.000 euro per dotarsi di tre cistoscopi. “Migliorare il comfort urinario, preservando la funzione sessuale, senza assumere farmaci, è la triade preferita dei pazienti”spiega Naoufel Miaadi.

In media, su venti pazienti operati ad Avranches in sei mesi, vengono posizionati da due a tre impianti ogni volta. In urologia i tempi di attesa, a livello nazionale, si aggirano intorno ai due mesi per un consulto e tra i due e i tre mesi per un intervento in sala operatoria. L’intervento è rimborsato dalla previdenza sociale.

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