Covid-19: confermata da due studi la presenza di postumi cognitivi prolungati

Covid-19: confermata da due studi la presenza di postumi cognitivi prolungati
Covid-19: confermata da due studi la presenza di postumi cognitivi prolungati
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Due studi recenti evidenziano le potenziali conseguenze a lungo termine dell’infezione da Covid-19 per i pazienti.

I ricercatori hanno osservato un deterioramento prolungato delle capacità cognitive.

Le conseguenze sono accentuate nelle persone più anziane, mentre i sintomi appaiono meno tra i più giovani.

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Covid-19: convivere con il virus

Presentati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, due studi hanno esaminato le conseguenze di un’infezione da Covid a lungo termine. Evidenziano un impatto prolungato sulle capacità cognitive dei pazienti affetti, con conseguenze più pronunciate nelle persone più anziane.

Non una guarigione completa

Questo lavoro, pubblicato sulle riviste La Lancetta et Medicina della natura riguardavano diversi gruppi di pazienti. Mentre uno studio si concentrava su soggetti giovani e sani, il secondo seguiva una coorte di persone anziane, di età media di 54 anni. Questi ultimi avevano in comune il fatto di essere stati colpiti da una grave infezione da Covid-19.

Se le conclusioni dei ricercatori sono coerenti è perché ognuna di esse evidenzia un’alterazione prolungata delle facoltà cognitive, direttamente collegata all’infezione. Essa si esprime in modo più o meno marcato a seconda dell’età: abbastanza ridotta nei giovani, si manifesta in modo più marcato nei soggetti più anziani.

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“Il Covid-19 non è sempre una soluzione unica di cui ci liberiamo completamente”confidò (nuova finestra) au Mondo professore di epidemiologia Mahmoud Zureik. Dopo aver letto questo lavoro, osserva che se le conseguenze variano a seconda di criteri come l’età, le funzioni cognitive possono essere alterate a lungo termine.

Quali sono gli effetti concreti di questi postumi? Un declino delle prestazioni cognitive, in particolare di quelle descritte come “esecutive”. Processi mentali messi in atto dal nostro cervello per far fronte e adattarsi a nuove situazioni. Che si tratti di risolvere un enigma, di trovare la soluzione a un problema o di comprendere le relazioni sociali con le persone che incontriamo.

Altro elemento evidenziato dai ricercatori: un’atrofia della materia grigia, questa parte del sistema nervoso che contiene i corpi dei neuroni. È in particolare responsabile della nostra attività sensomotoria, nonché delle funzioni cognitive come la lettura, il calcolo, l’attenzione o la memoria.


TD

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