Mentre nella metà dell’anno scorso era presente appena la metà della squadra di Grenoble, le reclute estive sono ancora consapevoli della posta simbolica di questa partita, come il centro Julien Hériteau.
Arrivato da Clermont, il centro della nazionale francese Julien Hériteau (30 anni, 1 presenza) è stato unanimemente considerato la recluta più appariscente della squadra dell’Isère. Anche la più sorprendente, visto che dicevamo che vista la sua recente carriera nelle Top 14 (più di 130 tabelloni nell’élite tra Agen, Tolone e Clermont) e la sua età tutt’altro che canonica, il nativo del Gersois avrebbe saputo riprendersi altrove che in Pro D2… “Questo potrebbe essere stato mal percepito da alcuni, ma quello che volevo quest’estate era impegnarmi a lungo termine… A Grenoble c’è ancora un vero progetto. È un club che ha una storia da Top 14 e penso che con tutta questa spina dorsale di giovani che si esibiscono e che stanno portando avanti il club, ci sia qualcosa di concreto. Dopo due finali perse consecutive, è un club che tende a voler risalire dopo essersi affermato. ristrutturato. sentivo che c’erano una visione e un progetto molto chiari, di cui volevo davvero far parte”.
Una scommessa che oggi sembra davvero vincente, anche se ovviamente nulla è certo visto che l’esito della stagione è ancora molto lontano. “Quando tutto va bene, è vero che tendiamo a dire a noi stessi che abbiamo fatto la scelta giusta, sorrise Hériteau. Siamo primi, stiamo producendo un rugby che attrae, mi sto divertendo in campo con questa squadra… Spero solo che continui così fino alla fine della stagione”.
“Ci sarà tensione”
Perché nel rugby tutto può succedere molto velocemente. Lo sanno meglio di chiunque altro i provenzali che stasera aspettano Hériteau e la sua squadra, sconfitti in casa la scorsa stagione dall’FCG in semifinale. Abbastanza per dare a questa partita una dimensione di vendetta? “ Siamo due club che tendono a giocarsi la crescita, quindi tra questo e questo piccolo passato è certo che ci saranno tensioni, conferma Hériteau. Già, durante la prima tappa alla quale siamo scampati per un pelo, si sentiva. Evidentemente sentiamo che si sta creando un po’ di antagonismo e che ci accoglieranno bene. È normale: l’Aix è stato in testa per tutta la stagione e penso che nella loro mente il fatto che il Grenoble vada a casa loro per decifrare i codici non sia ancora avvenuto. Ne abbiamo parlato parecchio questa settimana: è stato un grande risultato l’anno scorso, la Provenza resta una squadra difficile da manovrare, soprattutto in casa. Vedremo come andrà, ma qualunque cosa accada dovremo contare su ciò che sappiamo fare bene per fare risultato”.
Tra i suoi punti di forza? Il FCG potrà ovviamente contare su un progetto di gioco sempre più curato. Con la particolarità che questo fine settimana, tra gli esordi del gallese Davies, del fijiano Rasaku, del georgiano Kveseladze e del namibiano Mouton, la linea dei tre quarti del FCG presenterà un bel melting pot. Cosa perdere in punti di riferimento e qualità della comunicazione? “Gli annunci sono comuni a tutti, lavoriamo con loro ormai da metà stagione, non ci saranno problemi, Hériteau fugge. Per il resto comunicheremo in inglese, anche se non è proprio il mio genere…” L’importante è, soprattutto fuori, essere particolarmente rigorosi e impermeabili in difesa. Un registro in cui Hériteau si è già affermato nel corso delle sue sette partite da titolare in questa stagione, la prospettiva di combattere un duello contro la leggenda George North è sufficiente a decuplicare la motivazione…