l'essenziale
Durante la sua apparizione nello show di Canal + “Face Cam”, la terza fila del Tolosa ha ricordato con emozione il suo rapporto con il suo defunto bisnonno, in memoria del quale porta un tatuaggio che ricorda la loro comune passione per il Rugby.
I tatuaggi sono da sempre un elemento chiave della cultura del rugby: ricordo delle proprie origini, momenti importanti della carriera, impegno con la propria squadra… i giocatori di rugby hanno diversi motivi per portarli sul proprio corpo.
È una bella storia familiare che è all'origine di quella di Mathis Castro-Ferreira. Una storia toccante quella raccontata davanti alle telecamere di Canal + in un mini-documentario trasmesso sabato 22 dicembre.
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“Sono io piccolo con un pallone da rugby, e le stelle sono lui lassù”, ha spiegato. “Sono cresciuto con il mio bisnonno. Quando andai a Tolosa a 14 anni, lo vidi molto orgoglioso. Mi disse 'quando apparirai in TV e farai combaciare le tue prime pagine, non sarò più in questo mondo” . E poco prima del Covid, se n'è andato”.
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Il campione del mondo under 20 ha spiegato che era un modo per avere il bisnonno sempre al suo fianco: “Questo tatuaggio è in sua memoria, è per mantenere questo legame che avevamo insieme nei momenti difficili, mi guardo l'avambraccio e Penso a lui che mi guarda da lassù e che devo rendere orgoglioso.
Avrà l'occasione di farlo questa domenica sera, visto che alle 21.05 giocherà il debutto sul campo del Lione, che ospita lo Stade Toulousain. Partita da seguire in diretta con commento sul sito ladepeche.fr.
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