Più di tutti i suoi colleghi, il fondatore di Marianne interagiva, ogni fine settimana o quasi, con centinaia di francesi che venivano a incontrarlo alle fiere del libro, cosa che proseguiva a un ritmo impressionante. Una delle chiavi del suo estro giornalistico?
La specificità francese, le fiere del libro che, ogni fine settimana o quasi, costellano la Francia da Nizza a Nancy, da Vannes a Digne passando per Metz, Nizza, Saint-Étienne e Marsiglia, sono state molto apprezzate da Jean-François Kahn, figura essenziale di questi eventi. Pubblicando almeno un libro all’anno, l’ex capo di L’Evento del giovedì e di Marianna firmò con tutte le sue forze titoli che il pubblico fece accaparrare in poche ore centinaia di copie. Ma non era questo l’obiettivo perseguito dal giornalista.
Mentre i suoi colleghi scrittori aspettavano la chiatta, seduti, più o meno imbarazzati dietro le pile di libri, lui stava in piedi, parlando con passione e gesti forti, di fronte a una folla di festivalieri, passanti, lettori e curiosi. Lo stand di Jean-François Kahn si è poi trasformato in un’agorà dove tutti erano liberi di parlare.
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