La resistenza del Real Betis a Montjuic è durata due minuti. La squadra guidata da Hansi Flick ha soffocato il rivale fin dall’inizio, con pressione avanzata e monopolio assoluto sul possesso palla. Situazione molto difficile da difendere per i biancoverdi, che alla prima occasione netta dell’inizio subiscono gol. Era pablo Martín Páez Gavirameglio conosciuto come Gavioriginario di Los Palacios, Siviglia, e cresciuto nelle giovanili biancoverdi, autore dell’1-0, motivo per cui si è scusato durante la celebrazione.
Il gesto dell’andaluso è stato sorprendente, dato che non ha mai – almeno pubblicamente – parlato del suo passato nelle giovanili del Real Betis. Gavi, nonostante l’euforia scatenata dei compagni, non ha festeggiato il gol e ha chiesto scusa ai tifosi spiazzati.
Gavi è cresciuto nelle giovanili del Betis
Gavi ha calciato per la prima volta un pallone a La Liara, nella sua città natale. Lì ha suscitato l’interesse del club e si è trasferito nelle fila inferiori del Real Betis dove ha lasciato segni del suo talento nonostante la sua precocità. Il centrocampista brillava già da junior e da junior. Uno dei suoi marchi più potenti era il più di 100 gol che è arrivato a firmare come Betic per una stagione, nonostante le sue incredibili qualità con la palla.
Questa progressione ha fatto sì che i big prestassero attenzione alle qualità di Gavi, figlio di un ex dipendente del Betis. Il Barcellona è stata la squadra che alla fine ha preso la torta, firmando la truffa solo 11 anni, quando era la stella della squadra del secondo anno del Betis. L’uomo si recò a Barcellona con la famiglia e, dopo aver vissuto un anno sulla Rambla, si trasferì a La Masía. E da allora non ha smesso di crescere.
Si lascia alle spalle le tappe a perdifiato fino a debuttare con la prima squadra a soli 17 anni, guidata da Koeman. Poco dopo, è diventato il giocatore spagnolo più giovane a giocare per la squadra senior sotto Luis Enrique… e ha già un track record invidiabile al suo attivo. Due Supercoppe spagnole, una Lega e una Nations League, oltre ad essere una di quelle riconosciute nell’ultima Coppa degli Europei.
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