Jean-Luc Mélenchon denuncia il “colpevole” e il “servilismo” di una “ridicola piccola sinistra”

Jean-Luc Mélenchon denuncia il “colpevole” e il “servilismo” di una “ridicola piccola sinistra”
Jean-Luc Mélenchon denuncia il “colpevole” e il “servilismo” di una “ridicola piccola sinistra”
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Tutti i partiti di sinistra non ribelli sono stati nuovamente invitati mercoledì sera a Bercy, nell’ambito degli incontri organizzati dal governo con i partiti rappresentati in Parlamento per preparare il bilancio 2025.

La rottura tra gli Insoumi e i loro partner del Nuovo Fronte Popolare (NFP) è ormai definitiva? Mentre socialisti, ecologisti e comunisti si sono accordati per un secondo incontro questo mercoledì sera a Bercy nell’ambito delle riunioni organizzate dal governo per preparare il bilancio 2025, con i partiti politici rappresentati in Parlamento, il tutore della LFI Jean-Luc Mélenchon vede rosso. E segna una spaccatura tattica all’interno del nuovo cartello della sinistra nei confronti della squadra di François Bayrou: “Nessun accordo sulla non censura del PS e dell’EELV ci riguarderà mai”.

In un messaggio pubblicato mercoledì sera sul social network “questo modo di negoziare alle spalle del PFN” e contro “il suo programma”. Una strategia vilipesa, che lui giudica “totale mancanza di rispetto” per quanto riguarda l’alleanza elettorale, formata durante le elezioni legislative del 2024, ma anche “decadenza” a causa del rifiuto della LFI di rivolgersi al Ministero dell’Economia. “La piccola sinistra tradizionale non ha nulla da offrire e i suoi negoziatori sono semplicemente ridicolmente servili”ha scherzato ancora.

Poco prima, anche il suo successore alla guida della Insoumise, Manuel Bompard, aveva criticato il comportamento dei suoi alleati. “La PFN è nata per voltare pagina sul macronismo, non per garantirne la continuità negoziando il peso dei canali con Bayrou, Borne e Retailleau”– squittì il deputato delle Bouches-du-Rhône. Il che avverte “tutti coloro che abbandoneranno il programma di rottura del PFN per ritornare all’era dell’olandismo”chi si sottoporrà “le stesse conseguenze” elettorali come luogotenenti dell’ex Presidente della Repubblica al termine del suo mandato (2012-2017): “Il disgusto e l’odio di tutti coloro che si sono fidati di loro”.

Francia

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