Il presidente Emmanuel Macron, accompagnato dall’ex presidente François Hollande, dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo e altri funzionari, ha parlato in privato con i parenti delle vittime.
“La tristezza è la stessa, l’emozione anche“, ha confidato François Molins, procuratore di Parigi all’epoca dei fatti. “Lo spirito di Charlie non mi ha mai lasciato“, ha assicurato Anne Hidalgo.
Le cerimonie hanno onorato anche Ahmed Merabet, agente di polizia ucciso a colpi d’arma da fuoco in Boulevard Richard-Lenoir, e gli ostaggi uccisi all’Hyper Cacher Porte de Vincennes. A Montrouge, questo mercoledì è prevista una cerimonia in omaggio a Clarissa Jean-Philippe, agente della polizia municipale uccisa da Amedy Coulibaly.
“Incarniamo la lotta per la libertà”
A modo suo, anche Charlie Hebdo ha reso omaggio a coloro che sono morti. Dieci anni dopo l’attentato che decimò la sua redazione, il giornale satirico pubblicò un numero speciale di 32 pagine. Con il titolo “Incredibile!” e una vignetta in prima pagina.
Questo numero include caricature e riflessioni sul tema #LaughDeGod, come estensione di un concorso internazionale lanciato alla fine del 2024 per denunciare l’influenza delle religioni.
Fabrice Nicolino, sopravvissuto all’attentato, ha descritto una redazione oggi trasformata in una fortezza: camera di equilibrio, porte blindate e antipanico testimoniano la vigilanza permanente. “Incarniamo una lotta per la libertà“, ha dichiarato su franceinfo.
Iniziative locali e mobilitazioni dei cittadini
Accanto alle cerimonie ufficiali, si sono svolti tributi in diverse città della Francia. A Rouen è stata presentata una denuncia contro le etichette antisemite scoperte di recente, ricordando le persistenti tensioni.
A Saint-Mandé e Vincennes, dove sono state segnalate iscrizioni simili, i residenti si sono riuniti per riaffermare la loro solidarietà. “La sequenza non si è mai chiusa”, ha affermato Yonathan Arfi, presidente del Crif, insistendo sulla necessità di continuare la lotta contro l’antisemitismo e l’estremismo.
Tre giorni di terrore che hanno segnato la Francia
Dal 7 al 9 gennaio 2015, i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly hanno attaccato la libertà di parola, le forze dell’ordine e la comunità ebraica in una serie di attacchi coordinati.
L’attentato a Charlie Hebdo è costato la vita a dodici persone, tra cui otto membri della redazione, mentre quattro ostaggi sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco all’Hyper Cacher Porte de Vincennes.
Questi atti terroristici hanno preso di mira anche due agenti di polizia e un’agente della polizia municipale, Clarissa Jean-Philippe, a Montrouge. Mercoledì la città organizzerà un omaggio in sua memoria.
Simon Fieschi, ex webmaster di Charlie Hebdo, gravemente ferito nell’attentato, è morto lo scorso ottobre.
Dieci anni dopo, la lotta al terrorismo è ancora attuale
Lunedì, durante un discorso, Emmanuel Macron ha ribadito l’impegno della Francia a continuare la lotta contro il terrorismo “senza tregua”.
Il progetto Memoriale del terrorismo, destinato a onorare tutte le vittime di questi attacchi, rimane una priorità del governo, nonostante le incertezze sulla sua tempistica.