Di Solene Vary
Pubblicato
7 gennaio alle 13:31,
aggiornato 7 gennaio alle 13:54
Un’indagine della Fondazione Jean-Jaurès analizza l’apprezzamento dei francesi per una storica copertina di Charlie Hebdo, a diciotto anni dalla sua pubblicazione.
“È difficile essere amati dagli idioti.” Una semplice bolla diventata leggendaria. Diciotto anni dopo la sua pubblicazione, e dieci anni dopo la morte del suo autore, la famosa caricatura del profeta di Cabu continua a suscitare inquietudine. Nonostante sia stato sviscerato e analizzato più volte, il suo carattere provocatorio ma eminentemente umoristico non è percepito da tutti. Uno studio pubblicato oggi dalla Fondazione Jean-Jaurès analizza il punto di vista francese su questa storica copertura. Se conclude che è generalmente vista come “una testimonianza di lucidità e intelligenza in un dato momento, una manifestazione di libertà e ragione”persistono alcune ambiguità.
La valutazione è particolarmente diversa tra i musulmani intervistati: il 40% ritiene che tutta la propria comunità religiosa sia presa di mira da questa caricatura. Il 78% ritiene che questo disegno non avrebbe dovuto essere pubblicato. Nota anche: i giovani sembrano meno ricettivi allo spirito di Charlie. Il 38% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ritiene che questo disegno sia razzista.
Questo disegno, pubblicato l’8 febbraio 2006, mostra il profeta, rosso di rabbia, che nasconde il volto e pronuncia il suo famoso sfogo. In alto a sinistra leggiamo questo titolo: “Maometto sopraffatto dai fondamentalisti”. L’intento del designer, noto per le sue posizioni pacifiste e antirazziste, è quindi chiaro: denunciare il fondamentalismo e l’estremismo islamico. Questa prima pagina è apparsa in un contesto molto teso. La pubblicazione di dodici caricature di Maometto su un quotidiano danese nel settembre 2005 ha portato a numerose manifestazioni violente. Pochi mesi prima, il regista danese Theo Van Gogh – pronipote del pittore – era stato decapitato da un terrorista in mezzo alla strada, per aver realizzato un cortometraggio sulla difficile condizione delle donne nell’Islam.
Il 22% dei francesi considera ancora questo disegno “razzista”
Degli intervistati, il 91% ha accettato di vedere il disegno, il 9% ha rifiutato. A esprimere il proprio disaccordo sono più coloro che dichiarano un credo religioso: il 13% dei cattolici praticanti e il 21% dei musulmani. Segue l’apprezzamento spontaneo della caricatura: il 53% degli intervistati la considera “divertente”, il 63% “intelligente” e il 60% ritiene che potrebbe essere esposta in un museo dedicato alla storia della libertà di espressione. Una minoranza significativa di francesi ritiene che questo disegno sia “scioccante” (24%) e “razzista” (22%).
Più nel dettaglio, quale interpretazione precisa danno gli intervistati di ciò che vedono? Corrisponde alle intenzioni del progettista? Il 38% dei francesi intervistati ritiene che il disegno distingua chiaramente tra musulmani e islamisti, ma rimane solo il 30% dei simpatizzanti di France Insoumise. L’11% dei francesi ritiene che questo disegno sia rivolto direttamente ai musulmani e il 10% che l’obiettivo sia lo stesso profeta Maometto.
Una conferma che il famoso “spirito Charlie” è lungi dall’essere condiviso all’unanimità dai francesi e che l’umorismo provocatorio del settimanale resta poco accettato da parte della popolazione.
Belgio