Scomparsa
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Il fondatore del Fronte Nazionale, che riuscì a unire un’estrema destra frammentata negli anni ’60 e ’70, fece del suo nome e della sua famiglia un impero politico, riuscendo, attraverso le provocazioni, a imporre le sue lotte razziste e identitarie al centro del dibattito politico . È morto questo martedì, 7 gennaio, all’età di 96 anni.
La vera morte di Jean-Marie Le Pen è avvenuta il 20 agosto 2015. Il giorno in cui il presidente onorario del Fronte Nazionale venne escluso, dalla stessa figlia, dal partito da lui stesso creato nel 1972. Nella nuova dirigenza ci sono non più o pochissimi volti amici, compagni fin dall’inizio, persone fedeli o incondizionate. Molti morirono, altri preferirono abbandonare la nave per non subire la prevista ascesa della più giovane delle tre figlie del leader, Marine. Jean-Marie Le Pen, allora 87enne, può contare solo sul sostegno incrollabile di Bruno Gollnisch, a lungo numero 2 del partito ed erede designato prima di essere deposto da colui che lo aveva nominato.
Eliminando coloro che mettevano in dubbio la sua autorità, il vecchio leader si ritrova isolato da sua figlia, determinato a rimuovere quello che costituisce, secondo lei, l’ultimo ostacolo nella sua marcia verso il potere. Per Le Pen, questa fine della sua carriera politica assomiglia all’esito di una tragedia greca. Un parricidio progettato già da quattro mesi, quando si era arreso
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