“Grazie a Manuel Valls, non ho più questa immagine in testa da scacciare…” confida Philippe Val

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“Grazie a Manuel Valls, non ho più questa immagine in testa da scacciare…” confida Philippe Val
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Dal 1992 al 2009, Philippe Val ha fatto parte della redazione di Charlie Hebdo. A dieci anni dall’attentato terroristico che costò la vita a otto membri della redazione del giornale satirico e ad altre quattro persone, il giornalista è intervenuto al microfono di Dimitri Pavlenko, raccontando in particolare il suo arrivo sul luogo dell’attentato. ‘attacco.

10 anni fa, i fratelli Chérif e Saïd Kouachi è entrato nei locali di Charlie Hebdo per compiere un attentato, uccidendo otto membri della redazione del quotidiano satirico e altre quattro persone, tra cui due agenti di polizia. Questo martedì, Philippe Val, ex direttore editoriale del giornale dove ha trascorso quasi vent’anni della sua vita, è tornato a ricordare questo giorno funebre al microfono di Dimitri Pavlenko.

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“Non salire affatto”

“Questo 7 gennaio 2015 sono a casa, sto lavorando. Esco di casa e vedo che il muro di cinta della mia casa è stato taggato e questo mi preoccupa anche se non sono affatto un tipo preoccupato”, confida il giornalista. “Proprio mentre decidevo di chiamare la stazione di polizia, ho ricevuto una chiamata dal mio amico d’infanzia che mi ha detto che c’era stata una sparatoria a Charlie. Lì mi sono sentito come un secchio d’acqua ghiacciata in testa, anche se non conosco ancora le conseguenze di questa sparatoria”.

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Philippe Val racconta di aver poi ricevuto una chiamata dal Ministero degli Interni che gli chiedeva di barricarsi in casa mentre aspettava la polizia. Sotto la scorta della polizia, ha finalmente deciso di recarsi nella sede di Charlie Hebdo, rue Nicolas Appert, nell’11° arrondissement della capitale. Dice che il suo arrivo coincise con quello dell’allora Primo Ministro, Manuel Valls.

“Mi dice di aspettare e per tutta la vita rivedrò questa scena che ancora mi passa per la testa di notte”, confida Philippe Val prima di continuare: “Manuel Valls torna sul punto di svenire. E lui mi dice: non salire affatto.Non so perché, ma provo una sorta di gratitudine per Manuel Valls. Già perché mi piace ed è un amico ma gGrazie a lui non ho più questa immagine in testa da scacciare. Non l’ho visto.”

Ascolta anche – “10 anni fa… l’attentato a Charlie Hebdo”: la nuova serie di podcast Au Cœur de l’Actu raccontata da Philippe Val

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