Di
Luca Valdiserri
La Roma vince il derby grazie ad un ottimo avvio: reti di Pellegrini e Saelemaekers nei primi 18′, Lazio eliminata. Tanta tensione in campo
Molto poker. Cinque su cinque. Claudio Ranieri lascia la sua firma ancora una volta sul derby capitolino, che solo lui sa vincere. I più 15 con cui il Laziale il gioco comincia, alla fine c’è chi festeggia Roma.
La mossa di Pellegrini, uomo derby
Ranieri aveva ripetuto, alla vigilia della partita, una vecchia legge del derby: è una partita diversa dalle altre, che ignora tutto. C’è chi lo sa interpretare al meglio e chi lo subisce. Quindi ha tenuto nascosta la grande sorpresa: Pellegrini titolare, anche se aveva deluso a lungo durante la stagione ed è diventato panchina. Una scelta per certi versi clamorosa ma tutto sommato logica. C’erano delle alternative Pisilli (senza esperienza nel derby) o El Shaarawy (squadra troppo leggera).
La decisione è stata beatificata dall’andamento della partita perché è stato Pellegrini a segnare dopo 10′. L’azione è simbolica: Ndicka salta il centrocampo, Dovbyk difende bene la palla e innesca Dybala; l’argentino, magnifico per un’ora, apre per Saelemakers che trova l’inserimento di Pellegrini. Gila abbocca, Rovella è in ritardo e il capitano giallorosso piazza la palla sotto l’incrocio dei pali.
Il raddoppio della Roma
La Roma carica in avanti, la Lazio si chiede cosa c’è che non va e trova il secondo gol con un altro lancio lungo, questa volta di Svilar, ancora ben difeso da Dovbyk e rifinito da Dybala. Nuno Tavares non difende e Saelemaekers ha spazio e tempo per tirare due volte: Provedel sbaglia solo al primo tentativo.
La Lazio, schierata da Baroni con il 4-3-3, si è fatta sorprendere due volte e non è riuscita a sviluppare il suo piano tattico: ha dovuto allargare il gioco e costruire tanti uno contro uno con Zaccagni e Isaksen per forzare i centrocampisti avversari agendo solo come terzini. Sotto di due gol in 18 minuti, poi trova tutti gli spazi chiusi e costringe Svilar solo a un paio di parate, importanti ma non difficilissime.
Lazio, ora bisogna gestire il post derby
La sconfitta nel derby non toglie nulla all’andamento del gruppo Baroni. La Lazio resta più alta di quanto tutti si aspettassero alla vigilia del match. Tuttavia affonda contro l’Inter (0-6) e perde contro la Roma, ancora una volta senza riuscire a segnare. Insomma, si è rivelato buono ma non certo perfetto. Guendouzi ha cercato più la cavalleria rustica che il pallone, Rovella è stato messo in difficoltà dal dinamismo di Koné. Adesso bisognerà gestire il post derby con calma, senza farsi prendere da pensieri negativi. Finora Baroni è stato ottimo nel gestire il gruppo, ora arriva la prova decisiva.
Ranieri ha dato compattezza e gioco alla Roma. Non è solo un “normalizzatore” ma molto di più. La prossima stagione dovrebbe lasciare la panchina per sedersi dietro una prestigiosa scrivania a Trigoria, ma ne varrà la pena solo se alla Roma arriverà un allenatore top, non normale. Il calcio ha un’età solo per chi vuole sentirla. Anche ieri sera ha dato fiducia agli uomini respinti da Juric – che nel frattempo continua a subire colpi anche in Premier League sulla panchina del derelitto Southampton – e ha avuto una grande risposta da Hummels e Paredes, mentre Ndicka, riportato in il suo ruolo, una volta era ancora tra i migliori.
Forse il meglio se non avesse partecipato alla rissa che alla fine portò all’espulsione di Castellanos. Anche il difensore avrebbe dovuto ricevere il rosso (e non il giallo). Ma è stato l’unico vero errore di Pairetto, chiamato all’ultimo minuto a dirigere una partita sempre difficile a causa dell’infortunio di Guida.
5 gennaio 2025 (modificato il 5 gennaio 2025 | 23:19)
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