il gestore del sito Coco è stato posto in custodia di polizia

il gestore del sito Coco è stato posto in custodia di polizia
il gestore del sito Coco è stato posto in custodia di polizia
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L’uomo è stato arrestato martedì 7 gennaio. Si ricorda che la piattaforma è stata chiusa da JUNALCO il 25 giugno 2024 ed è stata aperta un’indagine giudiziaria.

Il direttore del controverso sito di discussione Coco, utilizzato in particolare per attacchi e imboscate omofobi e chiuso dal giugno 2024, è stato messo in custodia di polizia questo martedì 7 gennaio, ha appreso BFMTV.com dalla procura di Parigi, confermando le informazioni di Le Parigino.

Egli viene “ascoltato nell’ambito di un’indagine della Giurisdizione nazionale per la lotta alla criminalità organizzata, sotto la direzione di un gip, che valuterà il seguito da dare”.

La piattaforma, che compare in diversi casi legali, è stata chiusa il 25 giugno 2024 dalla Giurisdizione nazionale per la lotta alla criminalità organizzata. Tre giorni dopo tale chiusura è stata aperta un’indagine giudiziaria, relativa in particolare “al reato di fornitura di una piattaforma online per consentire un’operazione illecita di bande organizzate a partire dal 23 febbraio 2023”. Riguardava anche “il riciclaggio delle somme da essa derivate”.

Coco, “un sito per predatori sessuali” – 25/04

L’uomo sentito in custodia di polizia questo martedì 7 gennaio è di nazionalità italiana. Nato nel gennaio 1980, è stato interrogato dai magistrati bulgari, con il sostegno dei servizi investigativi bulgari, ha indicato il pubblico ministero di Parigi, Laure Beccuau, in un comunicato stampa dell’agosto 2024.

Tre dei suoi parenti erano stati ascoltati

Tre parenti dei parenti del gestore, sospettati di aver avuto un ruolo attivo nell’amministrazione della piattaforma o di trarre profitto dai reati, “erano stati interrogati anche in Francia dagli investigatori dell’unità informatica nazionale della gendarmeria, e alla fine lasciati liberi”. della loro udienza”, ha aggiunto il pubblico ministero di Parigi.

La chiusura della chat di Coco è stata accolta con favore dalle associazioni. SOS Omofobia si è “rallegrata” della sua chiusura, riferendosi ad “un colpo contro uno dei più grandi siti che ha permesso di orchestrare agguati omofobici”.

“Siamo molto felici. Aspettiamo da tempo la sua chiusura”, ha reagito Sophie Antoine, responsabile dell’advocacy dell’ACPE (Agir contre la Prostitution des Enfants).

Un’indagine preliminare, avviata nel dicembre 2023 da Junalco, aveva centralizzato “le procedure di 71 pubblici ministeri, a danno di più di 480 vittime”, ha indicato la procura di Parigi nel suo comunicato stampa del giugno 2024. In totale, più di 23.000 atti erano stati denunciati come commessi “attraverso” la piattaforma Coco.

Jusine Chevalier con Charlotte Lesage

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