Una nota sulla tassazione dei giochi d’azzardo suggerisce di modificarne la tassazione e di tassare le vincite.
Indipendente ma legato alla Corte dei Conti, il Consiglio delle Detrazioni Obbligatorie (CPO) ha pubblicato una nota che intende proporre al governo di mettere sul tavolo una tassazione del gioco d’azzardo tassando le vincite, la pubblicità ma anche di rivedere le aliquote fiscali a seconda sui giochi e sulla loro natura di dipendenza.
Per la CPO la tassazione del gioco d’azzardo è “illeggibile” ed è necessaria una revisione per semplificare e uniformare la tariffa applicata a ciascun gioco, riferisce il quotidiano Les Echos.
L’organizzazione propone innanzitutto di introdurre un’imposta sulle vincite superiori a 500 euro ma anche di imporre le numerose pubblicità sui giochi d’azzardo. In vista un miliardo di euro all’anno per le casse dello Stato.
Altro punto d’azione da mettere in campo per recuperare almeno 7 miliardi di euro l’anno: la tassazione. Il Consiglio dei prelievi obbligatori vorrebbe che lo Stato riconsiderasse queste tasse così disparate e propone, ad esempio, di aumentare al 58%, contro il 46% attuale, l’aliquota effettiva di prelievo sul prodotto lordo delle scommesse sportive, dal 30% al 46%. 3% quella del poker online, oppure abbassare quella delle scommesse ippiche al 26,5% rispetto al 33%.
Il CPO ritiene che i giochi che creano maggiore dipendenza dovrebbero essere tassati più severamente. Questo sarebbe il caso delle scommesse sportive e dei gratta e vinci.
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