È la grande sorpresa del nuovo governo. All'età di 62 anni, l'ex primo ministro Manuel Valls ritorna come ministro responsabile della questione scottante dei territori francesi d'oltremare. Nell'ordine del protocollo, l'ex socialista è il numero tre del governo, subito dopo il primo ministro e ministro dell'Istruzione Elisabeth Borne, ma davanti ai ministri degli Interni e della Giustizia. Si invia così un segnale forte ai territori d’oltremare, duramente colpiti dalla crisi: dalla Nuova Caledonia nel Pacifico sud-occidentale, martoriata dalle rivolte in primavera, al territorio di Mayotte, nell’Oceano Indiano, devastato dal ciclone Chido. “Manuel Valls è un personaggio un po' kamikaze, mi piacciono le personalità audaci”, ha giustificato lunedì 23 dicembre il primo ministro François Bayrou alla BFM-TV, esprimendo la sua “stima” per lo statista a cui ha affidato “uno dei più importanti problemi.”
La sua esperienza di lavoro a fianco del suo mentore, l’ex primo ministro Michel Rocard, sotto la cui egida furono firmati gli Accordi di Matignon del 1988, sarà preziosa per gestire la spinosa questione della Nuova Caledonia. Valls ha seguito la questione anche sotto Lionel Jospin, artefice degli Accordi di Nouméa, e poi quando era lui stesso primo ministro, tra il 2014 e il 2016, sotto il socialista François Hollande. La sua conoscenza delle crisi – in particolare degli attacchi terroristici del 2015 – sarà utile anche per trovare soluzioni a Mayotte, dove la situazione umana e sanitaria è critica e tutto deve essere ricostruito.
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