L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inaugura martedì a Lione, alla presenza di Emmanuel Macron, la sua Accademia, un campus ultramoderno con piattaforma digitale, dedicato alla formazione continua dei caregiver di tutto il mondo.
Il capo della potente agenzia dell'ONU, Tedros Adhanom Ghebreyesus, presiederà la cerimonia organizzata nella nuovissima sede di questo centro di formazione, finanziato per 120 milioni di euro dalla Francia.
“Investire nei sistemi sanitari è il modo migliore per prepararsi alle future pandemie”, ha dichiarato Emmanuel Macron nel 2021, che si è battuto duramente per la creazione di questo centro di formazione a Lione.
“Il rapido progresso delle scoperte scientifiche e delle tecnologie rende necessario che gli operatori sanitari continuino ad apprendere durante tutta la loro carriera”, ha sottolineato il dottor Tedros in un documento pubblicato prima dell'inaugurazione.
Di fronte ai rischi sanitari in continua evoluzione, “occorre cambiare il nostro approccio all'insegnamento”, ha proseguito: “i metodi tradizionali, come le lezioni in aula, non possono più rispondere da soli alla portata dei bisogni futuri”.
L'Accademia dell'OMS, la cui idea risale al 2019 ma che la pandemia di Covid-19 ha rafforzato, punta quindi ad essere in prima linea nell'innovazione, con l'integrazione della realtà virtuale o dell'intelligenza artificiale nella sua sede di Lione.
Circa 16.000 persone verranno ogni anno ad allenarsi nel suo edificio di 11.000 mq dalle linee avveniristiche, che dispone di 24 aule, una biblioteca, un finto centro di pronto soccorso ma soprattutto un'enorme piattaforma per esercizi di simulazione.
– Tre milioni –
La formazione è rivolta principalmente agli operatori sanitari (medici, infermieri, farmacisti, ecc.) ma anche agli agenti dell'OMS, ai ricercatori e ai decisori del settore.
Una piattaforma digitale consentirà di raggiungere un pubblico più ampio e l'Oms punta a tre milioni di studenti entro il 2028, grazie a corsi online nelle sei lingue ufficiali dell'organizzazione: inglese, arabo, francese, cinese, spagnolo e russo.
Fruibili via computer ma anche via telefono, i corsi di formazione virtuale, già avviati, sono disponibili secondo le esigenze geografiche e le priorità sanitarie, con un'offerta più orientata ai Paesi in via di sviluppo.
Sono quindi previsti corsi sugli ultimi “test diagnostici rapidi per la tubercolosi”, ad uso dei dirigenti sanitari che poi organizzeranno campagne di screening, oppure moduli sull'”ulcera di Buruli” per gli operatori sanitari di base contro questo batterio prevalente aree tropicali.
Oltre a migliorare l'assistenza, l'Accademia mira anche a “partecipare alla fidelizzazione del personale sanitario”, ha spiegato il suo direttore esecutivo David Atchoarena durante una conferenza stampa.
Secondo l’OMS, con sede a Ginevra, nel 2030 ci sarà un deficit di 10 milioni di personale sanitario, di cui cinque milioni in Africa.
