Giornalista
17 dicembre – 08:26 – ROMA
Per partecipare alla festa basta mostrare l’invito. La lista dell’Inter tende la mano a vari volti: registi, esterni, jolly, mezzali e attaccanti. I soliti protagonisti e gli eroi per caso. È una squadra in cui segnano tutti e tutti si divertono. All’Olimpico, nel 6-0 rifilato alla sua vecchia Lazio, Inzaghi ha afferrato con le mani un tris di soddisfazioni: ha mandato in gol sei giocatori diversi per la prima volta da quando allena, ha scavalcato l’Atalanta come miglior attacco della Serie A e ha raggiunto i 47 squilli siglati in trasferta nel 2024. Mai così tanti in un anno solare. L’ultimo dato è 40: i gol segnati nelle prime 15 gare. A bersaglio in Serie A 14 uomini (è la squadra che ne ha di più), e se si pensa che all’appello mancano due attaccanti come Taremi e Arnautovic…
banda
—
È un’Inter bella, spavalda, ma anche astuta e furba, perché per il primo quarto d’ora ha illuso la Lazio di poter fare la gara di Amsterdam. Ha arretrato il baricentro per alzarlo dopo mezz’ora, puntando il piede sull’acceleratore e scappare via lungo l’A1 con sei reti nello zaino. La Lazio non incassava sei gol all’Olimpico da trent’anni – 17 aprile 1994, 1-6 contro la Juventus -, mentre Inzaghi non aveva mai mandato in gol sei giocatori diversi. L’anatomia di chi ha fatto male ai biancocelesti ci dà la giusta dimensione della prova di forza nerazzurra: all’Olimpico hanno segnato i due esterni, il regista-rigorista, una mezzala, un jolly e una punta. Il secondo gol è arrivato grazie a un cross del quinto di destra indirizzato al quinto di sinistra. Il manifesto di quell’Inzaghismo costruito lungo il Tevere, limato durante gli anni nella Lazio e poi reso grande all’Inter, una macchina perfetta che quest’anno ha rifilato quattro gol all’Atalanta e sei alla Lazio.
Tutta la serie A Enilive è solo su DAZN. Guarda tutte le partite
BOMBARDIERE MT9
—
L’ultimo appunto è su Thuram. Il gol riassume la sua crescita negli ultimi sei mesi. Inzaghi l’ha preso da parte durante il ritiro e l’ha convinto a fare il numero 9. Lui e Lautaro, infatti, giocano in modo differente, con l’argentino più rifinitore e Tikus più bomber, più punta. Il sesto gol è stato il punto esclamativo a una gara dove ha aperto varchi e propiziato gol. Il sinistro di Dimarco nasce da un suo movimento verso il primo palo. I centrali biancocelesti, attirati nella rete, l’hanno seguito. Colpiti. Thuram ha segnato ha toccato quota 11 gol in campionato. L’anno scorso si è fermato a 13. Inzaghi, negli anni, si è dimostrato un ottimo costruttore di capocannonieri: due volte Immobile, una volta Lautaro, prima ancora altri in Primavera. Ora tra le mani c’è il ragazzo di Parma cresciuto con la maglia di Di Vaio. Ha preso la scia dei suoi predecessori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA