La 16ª giornata di Serie A è finita tra risultati a sorpresa, conferme e squadre che non riescono a uscire dal loro periodo negativo.
Di seguito i voti da 10 a 0 nel nostro consueto pagellone.
10 – Le 10 vittorie dell’Atalanta, Inter inarrestabile
10 in pagella per la vittoria numero 10 di fila: l’Atalanta è prima in classifica e lo è con merito. Contro il Cagliari ha sofferto nel primo tempo ma Gasperini ha avuto il coraggio di cambiare uomini e interpretazione dei ruoli, vincendo la partita nella ripresa.
L’unico appunto che si può fare all’Atalanta è l’affidabilità delle riserve: “Non tutti sono ancora a quel livello”lo ha detto proprio Gasp. Ma il gol di Zaniolo è un ottimo segnale in tal senso: se tutti si adegueranno lo Scudetto non sarà più solo un sogno.
All’inseguimento c’è l’Inter che aveva una prova difficile e come tale era iniziata contro la Lazio, poi battuta 6-0. Prima 30 minuti di apprensione e poi il rigore che ha cambiato la partita (qui l’analisi). Dopo il gol, è venuta fuori l’esperienza e la maturità dell’Inter che dimostra di essere ancora affamata e di avere stimoli per vincere.
La squadra di Inzaghi ha dato una prova di forza all’inizio del secondo tempo: gol uno dietro l’altro per silenziare le critiche che erano arrivate dopo la sconfitta in Champions. L’Inter ha fatto rivedere il perché è campionato d’Italia.
9 – Che Adams e la scalata di Gabrielloni
Il Torino non segnava con una sua punta da quando Sanabria trovò il gol a fine ottobre contro il Cagliari. L’astinenza l’ha interrotta Che Adams con il gol – come minimo – della giornata: il suo tiro da centrocampo può essere un punto di svolta per la fiducia del reparto avanzato granata.
Meno bello ma forse ancora più emozionante è il gol di Gabrielloni con il Como: lui, che con i lariani ha segnato almeno una rete in Serie D, C, B e ora anche in A. L’importanza di questa marcatura poi è cruciale: al 92′ con la Roma per ridare i 3 punti che mancavano dal 29 settembre al Como.
8 – La solidità del Napoli e la vittoria del Como
Il 3-1 all’Udinese è la conferma che il Napoli si va a prendere i punti anche quando sembrano difficili: lo svantaggio del primo tempo con l’Udinese non ha messo dubbi alla squadra di Conte che ha continuato con il suo canovaccio, annullando completamente l’Udinese nel secondo tempo. Altra nota positiva: Neres ha giocato benissimo, anche a sinistra al posto di Kvara.
7 – La cura Vieira e il colpo del Venezia
Il Venezia ha concesso il pallone alla Juventus ma non si è consegnato all’avversario, anzi, ha interpretato la gara nel modo migliore e il risultato ha pagato: 2-2 con la Juve e secondo pareggio di fila. I lagurani muovono la classifica e Di Francesco allontana – per ora – lo spettro dell’esonero perché una luce in fondo al tunnel potrebbe iniziare a vedersi.
“La cura delle capesante” sembra funzionare anche se aveva ereditato un Genoa già in ripresa da Gilardino. Con il nuovo modulo ha dato solidità, spostando il focus dall’attacco (che non funzionava e fatica ancora adesso) alla difesa che andava migliorata: ora il Grifone non prende gol da tre gare di fila e lo 0-0 con il Milan certifica non solo la bontà del suo lavoro, ma anche l’unità del gruppo.
6 – Fiducia Verona, coraggio Cagliari e saggio Lecce
3 punti fondamentali sono quelli del Verona che arrivava da 4 sconfitte consecutive e dai dubbi sulla panchina di Zanetti: il 3-2 con il Parma ha confermato le lacune difensive ma ha proposto qualcosa di più in fase offensiva con il ritorno al 3-4-2-1 dal primo minuto. Serviva un po’ di fiducia e questa partita l’ha data.
Il Cagliari ha perso ma ha messo in grande difficoltà l’Atalanta, i miracoli di Carnesecchi hanno evitato il gol nel primo tempo e il lavoro di Nicola si sta vedendo alla distanza. Le ultime due sconfitte con Fiorentina e Atalanta erano da mettere in preventivo, servirà fare punti contro Monza e Venezia nelle prossime gare.
Il Lecce con il 2-1 sul Monza si stacca dalla zona retrocessione e ribadisce le buone impressioni che potevano vacillare dopo il 4-1 subito con la Roma. La squadra di Giampaolo ha capitalizzato al meglio le occasioni avute nel primo tempo ed è rimasta lucida dopo l’autogol clamoroso di Dorgu, bloccando saggiamente la partita nella ripresa.
5 – L’incostanza dell Udinese e la difesa del Parma
Il Parma non è riuscito a rialzarsi dopo la sconfitta con l’Inter mentre il 3-1 capolavoro con la Lazio non ha avuto seguito. Contro il Verona ha funzionato l’attacco ma, come spesso accade, non la difesa: infatti in 16 partite il Parma ha mantenuto la porta inviolata solo una volta, ad ottobre contro il Bologna.
L’1-0 nel primo tempo dell’Udinese contro il Napoli aveva fatto sperare ma la ripresa ha dato una lezione importante: zero tiri effettuati e solo il 31% di possesso palla. Due frazioni opposte che fotografano l’andamento incostante dell’Udinese che nelle ultime 10 partite ha perso 6 volte e vinto in 4 occasioni.
4 – La questione Pradé-Italiano
Il Bologna vince contro la Fiorentina, Italiano esulta con foga ma il DS viola Daniele Pradè non l’ha presa bene: “Non mi è piaciuto per niente l’atteggiamento. Mi è sembrata una grandissima mancanza di rispetto per come ha esultato davanti ai nostri calciatori, anche nei confronti di Palladino. Ho capito tante cose soprattutto dell’uomo”.
Accuse pesanti a cui Italiano ha risposto stupito: “Gli dico di andarsi a rivedere cosa faccio dopo le vittorie: corro dentro gli spogliatoi, per lasciare la scena ai ragazzi ed evitare comportamenti sbagliati e l’ho fatto anche stavolta. Il mio ex direttore ha esagerato, non ho mancato di rispetto a nessuno”.
Una questione che forse non andava sollevata e che poteva rimanere nella sfera delle famigerate “cose di campo”. Si è parlato tanto di questo e poco della partita, sostanzialmente in parità e vinta da un secondo tempo più convincente del Bologna che ha bloccato la Fiorentina, solitamente spumeggiante in fase offensiva.
3 – Juve, le solite difficoltà e la questione Vlahovic
La Juventus continua con le sue idee: possesso palla, grande gestione nella prima metà di campo e difficoltà nella finalizzazione, nonostante Thuram abbia provato a inserirsi di più in area. Ma questa volta la Juve ha anche subito due gol contro il Venezia che ha aspettato e reso difficile la gara a Motta che ha segnato solo su rigore e calcio d’angolo.
A fine partita poi ha peggiorato tutto il litigio tra Vlahovic e parte della tifoseria: “Sei un viola di m****” e il post del giorno seguente per riappacificare l’ambiente. Il clima è teso non solo verso la squadra ma soprattutto verso il suo attaccante più importante che non riesce a farsi scivolare addosso le accuse: questa Juve e lo stesso Vlahovic hanno bisogno di un salto di qualità.
2 – Il Milan e la contestazione
Lo 0-0 col Genoa ha esacerbato dei problemi latenti nel Milan: la voglia dei giocatori messi in campo è indubbia, la panchina punitiva a Theo Hernandez è l’ennesimo colpo di reni da parte di Fonseca per tenere in mano lo spogliatoio, ma la classifica resta deficitaria.
I tifosi poi contestano la società: “Cardinale devi vendere” e – per la maggior parte – difendono Fonseca che però non riesce ad amalgamare il gruppo e unirlo. Lui sostiene di “non avere bisogno dell’appoggio societario” e che “i giocatori mi seguono” ma i fatti non dicono esattamente questo.
Una parte della squadra è con lui, alcuni senatori palesemente no. Attorno a Fonseca e alla dirigenza del Milan ci sono tanti dubbi, forse troppi: per dissiparli c’è una sola soluzione, vincere.
1 – Tonfo Lazio e il Monza non dà garanzie
Ci saremmo aspettati una sfida tirata tra Lazio e Inter e così era stato per i primi 30 minuti. Poi l’infortunio di Gila, i due gol subiti ma soprattutto un inizio di secondo tempo sotto shock. La Lazio di Baroni si è sciolta e l’Inter si è esaltata. Questa vittoria può essere un momento cardine della stagione biancoceleste: calo di fiducia o compattezza del gruppo? Ce lo dirà solo il tempo.
L’ultima vittoria del Monza risale al 21 ottobre, poi 3 pareggi e 6 sconfitte. E il 2-1 di ieri contro il Lecce nonostante il regalo fatto dall’autogol condiviso tra Dorgu e Falcone non è bastato. La squadra di Nesta ha traballato, incassato e non è riuscita neanche di veemenza a riprendere la gara nel secondo tempo.
Il tecnico ha la fiducia della società ma quest’ultima non è inesauribile. Vanno ritrovate la calma e la solidità, sopratutto per il modo di giocare che vorrebbe avere il Monza. Di questo passo, la retrocessione si avvicina sempre più velocemente.
0 – Roma, una catastrofe a sorpresa
La Roma cade, di nuovo, proprio quando nessuno se lo aspettava e lo perde male contro un Como che ha creato e tirato di più in porta. La classifica fa paura: a 2 punti dalla zona retrocessione serve cambiare marcia per salvare la faccia, perché ormai la stagione si può “salvare” solo in Europa League.
Le vittorie convincenti contro Lecce e Braga si sono dissolte e quella fiducia dovrà essere ritrovata presto, a partire dalla Coppa Italia contro la Sampdoria. Ranieri aveva ridato stabilità e ora potrebbe puntare sull’orgoglio dei giocatori e il loro senso di responsabilità, troppo forti per questi risultati a prescindere dall’allenatore.
???? Valerio Pennicino – 2024 Getty Images
Condividi articolo