Solo fischi a San Siro nell’anniversario del Milan

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Ieri sembrava essere la serata perfetta per la rinascita del Milan. Il glorioso club rossonero festeggiava 125 anni di storia davanti ai suoi tifosi, accompagnato da alcune delle leggende più amate di tutti i tempi. San Siro ha visto il ritorno del trio olandese Gullit-Van Basten-Rijkaard, insieme a Pirlo, Inzaghi, Seedorf, Evani e tanti altri.

C’era tutto per rendere questo il punto di svolta della stagione. E tuttavia? Il Milan delude ancora una volta.

Nel 1971 Roberto Vecchioni cantava “Luci a San Siro”, e in effetti ieri sera di luci ce n’erano, tante, ma provenivano dagli schiamazzi fragorosi rivolti alla squadra e alla dirigenza da parte dei fedelissimi rossoneri allo stadio. fine della partita, come trasmesso tramite Milannews.it.

(Foto di ACM tramite Getty Images)
Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale sotto tiro perché la pazienza è finita

Sembra che la pazienza dell’ambiente rossonero sia finalmente esaurita. Secondo Il Corriere dello Sport, Zlatan Ibrahimović è stato accolto dai fischi timidi dei tifosi del Milan non appena la sua immagine è apparsa sul grande schermo. La delusione permane su qualcuno che, da giocatore, è stato determinante nel sollevare una squadra in difficoltà dal caos.

Come dirigente, però, lo svedese sembra fare il contrario. Come se non bastasse, in un giorno così importante per la storia rossonera, era assente il proprietario Gerry Cardinale, un’omissione clamorosa che ha scatenato il dibattito e alimentato il malcontento dei tifosi più appassionati. Fuori San Siro, la Curva Sud Milano ha inscenato una rumorosa protesta contro la proprietà, sventolando striscioni di dissenso e scandendo slogan come “Questo club non ci merita” E “Non siamo americani”.

La dirigenza del Milan prosegue nel suo percorso

Nonostante le crescenti critiche, il management sembra intenzionato a mantenere la rotta. Lo stesso Ibrahimović ha confermato questa posizione, affermando:

“Siamo d’accordo con Fonseca: la squadra deve fare di più e noi dobbiamo spingere a farlo. Quello che ha detto pubblicamente lo ha espresso anche in privato. Se fossi un giocatore risponderei, perché quando l’allenatore non si accontenta , devi fare un passo avanti.

Il Senior Advisor di RedBird ha chiarito che le aspettative più elevate rimangono al centro dell’attenzione mentre Milano affronta le sue sfide.

Tammy Abraham ed Emerson Royal (Getty Images)

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