Independiente e Boca non si sono approfittati a vicenda in una partita che però è stata falsata dal risultato perché in ogni gol c'erano diverse situazioni da gol. El Rojo ha avuto il tiro più netto all'inizio del secondo tempo e quasi alla fine, ma come in tutto il campionato non è riuscito a concludere bene.
L'anno dell'Independiente si chiude con una partita che ha nel suo fascino l'adrenalina di una classica e la voglia di vincerla sempre. Il destino della squadra, già qualificata per la Sudamericana, era segnato, quindi si è giocata senza la pressione di puntare a un risultato che la costringesse a fare di più.
Forse per questo si è vista una squadra più rilassata, con maggiore ambizione offensiva e anche se ha fallito molto (come per tutto il 2024) nella definizione, realizzando alcune situazioni da gol (e subendone altre) che hanno lasciato la squadra sullo 0 a 0 come un risultato bugiardo.
Alla fine belle prestazioni di Santiago Hidalgo e Felipe Loyola, assi della squadra, insieme a Lautaro Millán e un buon pomeriggio di Iván Marcone, in quella che avrebbe potuto essere la sua ultima partita con questa maglia. Gabriel Ávalos se n'è andato stasera, praticamente senza partecipazione, e anche alcuni punti deboli del marchio, soprattutto dalla parte di Spörle e Laso.
Nel primo tempo, Rojo (vestito inspiegabilmente di bianco) ha lottato con Loyola e Lomónaco, sempre serrato, e sulla testa di Millán, anche se non è mai riuscito a colpirlo in pieno con la testa. Catturarla apertamente era un obiettivo.
Le occasioni più chiare sono state quando Marcos Rojo, all'inizio del secondo, ha parato una palla sulla linea che scivolava verso la porta di Brey, un tentativo debole ma di cui l'Independiente non ha approfittato.
Al centro, ha subito un tiro sul palo e ha avuto un'occasione molto chiara nell'attacco del Maestro Puch, entrato per Ávalos, ma quando è uscito il portiere ha provato a fare una pessima parata.
Ecco come è andata l’ultima dell’anno, con l’aspettativa di trattenere alcuni giocatori preziosi, eliminarne altri e creare un buon mercato che ci permetta di entusiasmarci per la vittoria di un titolo nel 2025.
Emiliano Penelas