IOC'erano soldi, tempo e spazio. Pareggio sul 60-60 a 6 minuti dalla fine, tiro vincente di Mathéo Leray mentre ne restavano 3 (63-65), un “e uno” di Lucas Hergott trenta secondi dopo (66-65), un punto da 3” gaëtanclercquissime” meno di 2 minuti in (69-68). Ma un cerchio non protetto qui, un colpo grosso di Kruslin là e il risultato è il solito, è perduto. Venerdì 13 dicembre, il SIG Strasburgo ha messo sott'acqua la testa di un canestro dello Stade Rochelais che respirava a malapena (71-78). È difficile, difficile, difficile. Betclic spietato (1-11)…
A parte un 7-0 contro il Nanterre interrotto subito da un time-out, La Rochelle non aveva ancora iniziato così, un 14-3. Mathéo Leray, titolare accanto alla posizione 2 di Sessom (Hergott spostato, Hawkins logicamente in panchina), è ovunque. Al ponticello sopra Artis, all'intercettazione, all'alley-oop per il suo complice Clifton Moore. Lo slancio è così raro, è lì. Ma fragile. Piccola parentesi alsaziana: Jeff Roberson, da non confondere con Andre (Asvel, ex Cholet), è in difficoltà da fine settembre. Non lo è più.
Roberson, perché?
È lui a riportare in carreggiata la SIG e, soprattutto, a sfoderare un primo tempo assolutamente incredibile: da 3 punti (4/4), sul rimbalzo offensivo (3), sul 2+1, fa il carnefice , alza la sua panchina. Ventitré punti a 8/10, mentre finora aveva segnato 18 canestri. Un breve soggiorno a Gaston-Neveur e una ritrovata fiducia! Ryan Hawkins è un altro uomo in difficoltà da settimane, ma non esce dai guai quando entra in gioco, con un rimbalzo che gli viene strappato e un tiro incompiuto.
Ryan Hawkins è un altro uomo nei guai da settimane, ma non esce dai guai quando entra in gioco
Lo Stade se la cava con il +3 nei primi dieci minuti (20-17), ma nei successivi dieci perde pesantemente, un 26-16 che riporta alla mente troppi brutti e freschi ricordi. Troppe seconde occasioni concesse e trasformate, lo Strasburgo in vantaggio (22-24, 13°), Sam Sessoms che perde palla nella sua metà campo sotto pressione, Leray che perde una palla per Hergott in una giocata veloce. Così fragile, la macchina si guasta così velocemente, colpisce nelle teste, nelle mani, non sappiamo più in quale ordine.
Niziol, 8 punti vani
Meno sette nello spogliatoio (36-43), ovviamente giocabile, pur vaccinata dagli scenari preliminari. Non è sicura che il pubblico ci creda, non fornisce alcun indizio. Questa fase di possesso palla per lo Strasburgo è di alto livello, completata come si deve da Dominic Artis su corner (36-49, 23esimo). Una scintilla, per favore, come Filip Krustin sorpreso per aver richiesto il video su un contatto con Jubrile Belo, come il fallo tecnico indirizzato a Laurent Vila (43-49, 27°).
Il problema marittimo si illustra poi in tre azioni: LR sbaglia i suoi tre tiri per tornare sul -3, Joshiko Saibou perde due pessimi palloni consecutivi, Gaëtan Clerc sbaglia un tiro antisportivo al secondo (43-52, 28°). Oh, quanto sono belli i due minuti successivi, con finalmente Jakub Niziol (6 punti di fila), con difesa, atmosfera (53-54, 30°)… Il polacco mette in vantaggio l'SRB (55-54, 31°), dai, forse è quello giusto. Ci sarà tempo per i soldi. Sarà perso.