la Corte dei Conti invita a favorire l'accoglienza individuale

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In un asilo nido, a Roubaix (Nord), 7 ottobre 2022. SAMEER AL-DOUMY/AFP

E se, invece di concentrare i propri sforzi sugli asili nido, lo Stato enfatizzasse l’assistenza individuale, favorendo gli operatori d’infanzia che si prendono cura dei bambini sotto i 3 anni? È una strada originale, tra le altre, quella proposta dalla Corte dei Conti nel rapporto sulla politica di accoglienza dei bambini, presentato giovedì 12 dicembre. Risponde a diverse questioni, a seconda dell'istituzione: quella dell'accesso a una soluzione per i genitori, nella misura in cui questa modalità di accoglienza “è quello che offre più posti, distribuiti su tutto il territorio
territorio, il più vicino possibile alle famiglie»
ma anche la preoccupazione di ridurre la spesa pubblica, in un contesto di bilancio difficile.

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Il finanziamento della spesa complessiva per l’infanzia ammonta a 18,1 miliardi di euro nel 2022, di cui 16,1 miliardi di spesa pubblica (ovvero il 90%), un costo destinato ad aumentare nei prossimi anni. Tuttavia, questo sforzo è oggi orientato soprattutto all'accoglienza collettiva, attraverso il ramo familiare della Previdenza Sociale, ricordano i magistrati di rue Cambon.

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