“È assurdo”: la rabbia e l’incomprensione dei francesi che da gennaio non potranno più circolare in città

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Dal 1° gennaio 2025, ai veicoli classificati come Crti'Air3 sarà vietato circolare nelle zone a basse emissioni (ZFE) della Grande Parigi, Grande Lione, Montpellier e Grenoble.

A Lione, dove le restrizioni saranno più severe che altrove, gli automobilisti interessati hanno espresso la loro incomprensione a TF1.

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Iniziative ambientali

Lina ha appena saputo la notizia. Dal 1° gennaio non potrà più guidare la sua auto classificata Crit'Air 3 nella metropoli di Lione. “Ne abbiamo bisogno per gli spostamenti quotidiani, lo shopping, il lavoro, praticamente tutto, quindi non vedo come potrei avere un’altra macchina in un mese, è completamente assurdo”sussurra la giovane al microfono di TF1, nel telegiornale delle 13 visibile qui sopra. Un ulteriore inasprimento delle regole del traffico nelle zone a basse emissioni (ZFE) della Grande Parigi, della Grande Lione, di Montpellier Méditerranée Métropole e di Grenoble Alpes Métropole, che rischia di immobilizzare 3,35 milioni di automobilisti residenti in queste aree urbane.

Nella Francia metropolitana, 8,84 milioni di persone guidano questi veicoli diesel prima del 2011 e benzina prima del 2006, ovvero il 21% del parco automobilistico nazionale, chiamati ad aderire alle vignette 4 e 5, già vietate per le loro emissioni eccessivamente inquinanti, nell'ambito della applicazione della legge sul clima e sulla resilienza. Su scala lionese, saranno complessivamente 1,66 milioni i veicoli, pari al 31% della flotta aurhalpine, che non potranno più circolare in un “perimetro centrale” comprendente i comuni di Lione, Caluire-et-Cuire, Villeurbanne, Bron e Vénissieux. E questo, sette giorni su sette, 24 ore su 24, a differenza di Parigi e Grenoble, dove gli orari (dalle 8:00 alle 20:00 e dalle 7:00 alle 19:00) e le date (settimanali o week-end e festivi) si adatteranno a questi divieti.

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Se inizialmente i radar non saranno impostati per punire, la misura resterà poco compresa sul posto. “Penso che sia ingiusto, non tutti possono permettersi un’auto nuova o recente”reagisce un lionese contattato da TF1. “Certo che non sono felice, ma cosa vuoi fare?”chiede un altro, fatalista. “Le analisi e il monitoraggio tramite sensori mostrano che le aree metropolitane sono riuscite a scendere al di sotto della soglia normativa autorizzata per l’inquinamento atmosferico… Tranne Parigi e Lione”risponde Vanina Nicoli, segretaria generale della prefettura del Rodano.

Nessuno vuole essere il ministro che sanzionerà un quinto o addirittura un quarto della popolazione.

Pierre Chasseray, delegato generale dell'associazione dei 40 milioni di automobilisti

Resta la questione del rispetto di queste norme. I controlli per il momento sono quasi inesistenti e i radar per la lettura automatica delle targhe verranno installati non prima del 2026. “Nessuno vuole essere il ministro che sanzionerà un quinto o addirittura un quarto della popolazionesi chiede Pierre Chasseray, delegato generale dell'associazione dei 40 milioni di automobilisti. Non invieremo multe ai francesi che vanno a lavorare!” Nella metropoli di Lione, come mostra il rapporto in apertura di questo articolo, molti veicoli in circolazione non hanno nemmeno il bollino Crit'Air, il che espone già i loro conducenti ad una multa di 68 euro…

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Va infine segnalato che a queste difficoltà si aggiunge la revisione al ribasso del bonus ecologico e l’eliminazione di alcuni aiuti, come il bonus riconversione, per un vecchio veicolo rottamato, o il bonus aggiuntivo concesso a chi vive o lavora in una EPZ. Ciò ha spinto il sindacato professionale dell'industria automobilistica francese, Mobilians, a reagire in un comunicato stampa: “Privarci di queste misure estremamente mirate nelle ZFE, vere leve della decarbonizzazione delle città, costituisce un errore, in un momento in cui al contrario andrebbero mantenute, o addirittura rafforzate”. E buon anno comunque.


Hamza HIZZIR | TF1 riporta Élise REGAUD, Christophe BUISINE e Brice GEREYS

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