La FIFA ha recentemente formalizzato l'implementazione di un quadro normativo temporaneo per la finestra di mercato invernale 2025. L'obiettivo? Adattarsi alle conseguenze del caso Lassana Diarra.
Lo scorso 4 ottobre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) si è pronunciata a favore di Lassana Diarra, avversario della Lokomotiv Mosca che gli ha preteso 20 milioni di euro dopo aver rescisso il suo contratto. Alcuni punti del regolamento FIFA sono stati poi giudicati “contrari” al diritto dell’Unione Europea.
In risposta, la FIFA ha comunicato questo lunedì un “quadro temporaneo” relativo alla regolamentazione dei trasferimenti. Lo ha annunciato pochi giorni prima dell'apertura del mercato invernale che si aprirà mercoledì 1 gennaio 2025 in Francia (fino al 3 febbraio alle 23). Si mostra così attiva in una questione spinosa che potrebbe mettere a repentaglio un intero sistema. L'obiettivo è rassicurare i club e consentire al tempo stesso uno svolgimento senza false note del mercato invernale.
I cinque assi del nuovo quadro FIFA
Per conformarsi alla legislazione europea, la FIFA ha aggiornato cinque aspetti principali dei suoi regolamenti:
- Risarcimento per inadempimento contrattuale: d'ora in poi il club infortunato dovrà dimostrare che il club acquirente ha istigato la risoluzione per ottenere il risarcimento.
- Responsabilità solidale: le regole che regolano questi concetti sono state riviste per chiarire la distribuzione degli obblighi in caso di controversia, in particolare tra club e giocatori.
- Sanzioni contro gli incentivi allo scioglimento: Giocatori e società condannati per istigazione illecita rischiano rispettivamente fino a sei mesi di sospensione e due finestre di mercato senza reclutamento.
- Certificati di trasferimento internazionale (ITC): la loro emissione sarà regolamentata meglio per evitare conflitti.
- Procedimenti davanti al tribunale del calcio: la FIFA si concentrerà solo su casi eccezionali, lasciando più spazio ai tribunali nazionali.
La FIFPro, il sindacato degli attori globali, non ha partecipato alle discussioni che hanno contribuito allo sviluppo di questo sistema transitorio.
La risposta dell'UNFP
In questo modo l’UNFP (l’unione francese dei calciatori professionisti) è uscita dall’ombra. Egli ritiene che, nonostante alcuni progressi rilevati, il quadro stabilito, temporaneo o meno, rimane completamente illegale:
“Queste disposizioni incorporano alcuni requisiti della CGUE (Corte di Giustizia dell’Unione Europea), in particolare l’emissione automatica del certificato di trasferimento internazionale. Tuttavia, su molti punti, queste nuove regole restano contrarie alla sentenza della CGUE e mirano in definitiva a perpetuare un sistema di trasferimento fondamentalmente illegale. Inoltre, per quanto riguarda l'UE, a seguito della sentenza Diarra, è chiaro che la regolamentazione del mercato del lavoro in futuro potrà solo derivare da una negoziazione collettiva tra le parti sociali europee.inizia l'UNFP in un comunicato stampa pubblicato martedì.
Il sindacato chiede progressi concreti
“regolamentare il mercato del lavoro europeo nel settore del calcio” e questo, attraverso l'istituzione del
“Dialogo sociale europeo”
chi dovrà “coprire le questioni contrattuali dei giocatori” così come le domande
“salute del giocatore” e quindi un calendario considerato sempre più fitto per le più grandi squadre europee.