Sei mesi dopo, un nuovo messaggio pubblicato sui suoi social network annunciava la sua completa remissione. “La battaglia non è finita. Sono sotto stretta sorveglianza e in cura, ma il mio morale è d’acciaio”, ha scritto l’attrice. Il mese successivo, fece un'apparizione commovente al Festival di Cannes, radiosa al braccio di suo marito. Michele Ferracci. Emilie Dequenne è una frequentatrice fissa della Croisette: ha recitato in tre film premiati al Festival. Il primo è Rosettaprodotto da Fratelli Dardenne e insignito della Palma d'Oro nel 1999; nel 2012, ha ricevuto il premio per la performance femminile nella categoria Un certain aware per il suo ruolo in Perdere la testaDi Joachim Lafosse ; e infine VicinoDi Lucas DhontGran Premio del Festival di Cannes 2022.
“Devo spaventare le produzioni, i registi”
Qualche tempo dopo la sua apparizione sul tappeto rosso, la stanchezza e il dolore hanno preso il sopravvento. Recidive di cancro, progetti “interrotti o rimandati”, anche nel cinema. “Ho avuto uno dei primi ruoli in un film”, confida. Quando è avvenuta la recidiva ho chiamato subito [le réalisateur] dicendogli che non sarebbe stato possibile perché avrei dovuto ricominciare la chemioterapia. Mi ha detto: “Quello che mi farebbe piacere è che se avessi un piccolo ruolo, accetteresti?” » Entusiasta dell'idea di “girare anche per due o tre giorni”, l'attrice accetta con piacere. “Il tempo passa e, navigando in rete, ho scoperto di essere stato sostituito. Non ero stato avvisato. Devo spaventare le produzioni, i registi. » Da allora «non ha più lavorato»: «All'inizio avevo 20 euro lordi al giorno per vivere», spiega, sottolineando la difficoltà della situazione per qualsiasi lavoratore intermittente nel settore dello spettacolo.
Emilie Dequenne ha parlato anche della sua reazione quando un medico le ha detto della diagnosi di cancro nell’agosto 2023: “In quel momento, il mio mondo è crollato. Mi dico che sto per morire. Immediatamente faccio testamento. Scrivo i miei desideri, le piccole cose che mi arrivano [à l’esprit] se mi dovesse succedere qualcosa […] Non so ancora cosa voglio. È complicato perché semplicemente non voglio morire. » Se le mancano i set cinematografici, ammette che non può girare in questo momento: “Mi stanco più velocemente, il mio trattamento tende a darmi un po' di vertigini. Posso essere un po’ confuso, avere difficoltà a concentrarmi. » Questo discorso coraggioso, di assoluta dolcezza e dignità, è già virale sui social network. Emilie Dequenne non suona più, ma la sua personalissima testimonianza sta già trovando una potente eco tra il pubblico.