I locatori che fissano nei contratti d’affitto un tasso d’interesse di riferimento troppo basso rischiano che tali contratti non siano validi. Gli inquilini dovrebbero essere consapevoli dei propri diritti e agire quando necessario.
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- Chi sottoscrive un contratto di locazione dovrebbe sempre verificare il tasso di interesse di riferimento attuale.
- Se il tasso d’interesse di riferimento nel contratto d’affitto è troppo basso, i locatori possono aumentare il canone in qualsiasi momento.
- Sussiste inoltre il rischio che, in caso di riduzione effettiva del tasso d’interesse di riferimento, gli inquilini non ricevano la riduzione dell’affitto alla quale hanno diritto.
Un amministratore immobiliare della regione di San Gallo ha stipulato contratti d’affitto con un tasso d’interesse di riferimento errato. Invece dell’attuale tasso dell’1,75% è stato concesso un valore inferiore dell’1,5% senza informare gli inquilini.
Il potenziale inquilino interessato si è accorto dell’errore e ha presentato reclamo, al che l’amministrazione ha dichiarato di aspettarsi una prossima riduzione del tasso di interesse di riferimento. Se l’interessato vuole che nel contratto venga applicato il tasso d’interesse corretto, l’affitto deve essere aumentato, come riferisce la SRF.
Se il tasso d’interesse di riferimento nel contratto d’affitto è troppo basso, i locatori possono aumentare il canone in qualsiasi momento. C’è anche il rischio che, se il tasso d’interesse di riferimento viene effettivamente abbassato, gli inquilini non ricevano la riduzione dell’affitto a cui hanno diritto perché non si accorgono del tasso d’interesse errato nel contratto. Ciò potrebbe comportare svantaggi finanziari per gli inquilini.
Situazione giuridica e opzioni di intervento
Secondo l’avvocato Daniel Stähli dell’Ufficio federale delle abitazioni, nel contratto d’affitto non è ammesso un tasso di interesse di riferimento troppo basso, riferisce la SRF. Il tasso d’interesse ufficiale di riferimento è vincolante, indipendentemente da quanto indicato nel contratto.
Se il tasso d’interesse di riferimento viene abbassato, gli inquilini possono comunque pretendere una riduzione dell’affitto, anche se nel contratto è indicato il tasso d’interesse sbagliato. Rahel Gsponer dell’Associazione degli inquilini di San Gallo sottolinea che gli inquilini dovrebbero agire in modo proattivo per far valere i propri diritti.
Se il tasso di interesse di riferimento scende effettivamente, si consiglia agli inquilini di contattare la propria amministrazione tramite lettera raccomandata. In questa lettera dovete indicare il tasso d’interesse di riferimento più basso e richiedere un adeguamento del canone il più presto possibile. Poiché molti locatori non offrono di propria iniziativa riduzioni del canone, è importante che gli inquilini agiscano autonomamente.
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