Domenica 1 dicembre 2024, 10:59
| Aggiornato alle 11:05
Il muro travolgente. Il 30° chilometro ha un significato particolare per i maratoneti, poiché rappresenta una barriera fisica e mentale che gli atleti devono superare per affrontare con sicurezza il tratto finale della corsa. Un momento critico in cui il calore del pubblico è particolarmente necessario. Qualcosa che non manca mai nella capitale del Turia. Sul percorso della Maratona Valencia Trinidad Alfonso Zürich, tra le vie Valle de la Ballestera e Maestro Rodrigo, molto vicino all’Ospedale 9 d’Octubre, si trova il chilometro 32. Lì, un grande punto di ristoro organizzato per strisce numeriche attende i partecipanti. atleti. È tempo di riprendere le forze. Folle di tifosi si radunano dietro le recinzioni per tifare per le migliaia di partecipanti. E la prima grande ovazione va allo spagnolo Carlos Mayo.
L’anno scorso, questo atleta compì un’impresa a Valencia, distruggendo lo storico record spagnolo della mezza maratona di Fabián Roncero (59:52) abbassandolo a 59:39. Poi ha sottolineato che il suo vero obiettivo era l’esordio nella maratona. Nel 2023 non potrebbe essere dovuto a un infortunio. Ma questa volta nulla lo ha fermato. E ha un ritmo vertiginoso.
Il pubblico radunato all’altezza del muro è emozionato. Sabastian Sawe punta già dritto verso la vittoria, sfoderando un ritmo vertiginoso e sfruttando il punto di ristoro per ricaricare le batterie. Un bagno di applausi lo regala anche il mitico Miguel Induráin, che in bicicletta fa da lepre di lusso al primo corridore spagnolo.
In questo tratto decisivo si moltiplicano i volti della sofferenza e degli abbandoni. “Potere! Andiamo, andiamo, hai capito. “Non c’è più niente!”, gridano molti tifosi per incoraggiare i corridori. Il pubblico si dà da fare per dare quell’ossigeno e quella morale che comincia a mancare. Sono diversi gli atleti che manifestano problemi muscolari e alcuni di loro sono costretti ad abbandonare la gara. Da qui le immagini dei runner che, avvolti in una coperta termica, si allontanano. La durezza della maratona.
A farcela è l’influencer Estefi Unzu, meglio conosciuta come Verdeliss. La navarrese, nonostante i dubbi sorti a causa del DANA, ha bissato l’esperienza di Valencia, dove lo scorso anno fece segnare il tempo di 2:57:10. Al chilometro 30, ha ricevuto incoraggiamento facendo appello alle sue radici. “Viva San Fermín!” gli hanno gridato. Il suo miglior record per questa distanza è di 2 ore e 54 minuti. L’anno scorso ha vinto la sfida di correre 12 maratone in 12 mesi in tutto il mondo.
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