Sul suo profilo Facebook “Superpapa” ha fatto della “S” il suo soprannome: lo sperma è diventato una merce rara e ambita. Di fronte alla penuria che provoca una lunga attesa nel circuito legale, sui social network si organizzano donazioni “selvagge” di sperma. L’“inviato speciale” ha incontrato un “donatore seriale” francese.
“Offro alle donne, sia che abbiano una relazione o che siano single, la possibilità di avere un figlio”. A 65 anni, l'uomo che si fa chiamare “Superpapa” avrebbe “aiutato” circa 300 donne donando lo sperma, provocando, secondo lui, un centinaio di nascite.
Un track record di cui il sessantenne è molto orgoglioso: “Su certi ragazzi rivedo me stesso, piccolino”, confida, mostrando il suo album virtuale, composto dalle foto inviate dalle mamme. Alcuni, però, sono sospettosi e gli danno un nome falso – per paura, secondo lui, di una richiesta di paternità. Un timore del tutto infondato, precisa questo donatore che afferma di agire per altruismo: “Non sarò io a corrergli dietro per dire: ‘È mio figlio’. Lo volevano, se ne prendono cura”. Lui stesso è un padre, ha quattro figli.
È stato dopo la separazione, nel 2007, che ha iniziato a donare il suo sperma al di fuori dei canali ufficiali, tramite i gruppi Facebook, uno dei quali conta quasi 7.000 membri. Il suo profilo “Superpapa” utilizza il logo di Superman, con uno sperma come iniziale. Aveva previsto di smettere dieci anni fa (nelle banche del seme l'età limite dei donatori è fissata a 45 anni, e il numero di donazioni che danno luogo a un parto è limitato a dieci), ma visto il numero delle richieste, ha continuato… .
Le richieste sono esplose dall’apertura, nel 2021, della PMA (procreazione medicalmente assistita) alle donne single e alle coppie lesbiche. In media, ci vogliono da uno a due anni di attesa per beneficiare di una donazione di sperma da parte di un Centro per lo studio e la conservazione degli ovuli e dello sperma umano (CECOS), perché ogni anno mancano 800 candidati. Di fronte a questa carenza, sui social network è stato creato un “mercato nero dello sperma”.
Il futuro padre reclutato su Facebook fornisce il prezioso seme, con rapporti sessuali (metodo cosiddetto “naturale”) o senza (l'inseminazione verrà poi detta “artigianale”, in contrapposizione all'inseminazione “artificiale”, cioè medicalizzata). In entrambi i casi la pratica è illegale: il codice penale punisce “l'effettuazione della fecondazione artificiale con sperma fresco o una miscela di sperma donato” con due anni di reclusione e una multa di 30.000 euro. Ma alcuni si affidano a quella che considerano vaghezza giuridica per offrire i propri servizi. E il Superpapà non è l'unico “donatore seriale”: un olandese avrebbe avuto un minimo di… 550 figli.
Estratto di “Donatori seriali”, un servizio che apparirà su “Envoyéspecial” il 28 novembre 2024.
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