Martedì 26 novembre, durante l'interrogazione al governo presso l'Assemblea nazionale, il ministro degli Interni si è opposto fermamente alla proposta di legge intesa ad abrogare il reato di glorificazione del terrorismo.
“È scandaloso. È vergognoso!” Martedì 26 novembre, Bruno Retailleau si è opposto fermamente al disegno di legge, presentato da La France insoumise, volto ad abrogare il reato di glorificazione del terrorismo. Se il partito di sinistra ritiene che questo reato venga utilizzato “contro la libertà di espressione”, per il ministro dell’Interno questa proposta di abrogazione lo è “un calcolo cinico, elettoralista, clientelare”.
“Se questa legge venisse adottata, questo reato verrebbe cancellato da tutti i nostri diritti. È scandaloso. È vergognoso”si è lamentato l'inquilino di Beauvau, aggiungendo che lo è “una grave colpa morale”. “In Francia il terrorismo che ha colpito ha un nome: è terrorismo islamico”ha insistito, riferendosi alle 273 persone uccise sul suolo francese dal 2012 durante gli attacchi terroristici.
“La libertà di espressione non giustifica tutto”
“Tradisci l’eredità repubblicana della sinistra francese”ha continuato Bruno Retailleau, ricordando che il reato di glorificazione del terrorismo era stato votato sotto la presidenza di François Hollande, presidente socialista. “Ci sarà un prima e un dopo. LFI non è un partito come gli altri”ha concluso il ministro.
Anche Didier Migaud si è opposto a questa abrogazione. “Posso solo oppormi risolutamente a questo disegno di legge” ha insistito il ministro della Giustizia. “La libertà di espressione non giustifica tutto. Non è auspicabile tornare indietro di fronte alla minaccia del terrorismo”ha assicurato. Il ministro della Giustizia ha sostenuto che tale reato costituisce a “strumento utile per combattere il terrorismo” e chiamò i deputati”di mantenere tale disposizione nel codice penale”.
pubblicato il 26 novembre alle 15:49, Lila Bruandet, 6Medias
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