Rabbia nel piccolo mondo della scuola: insegnanti, dirigenti, autorità organizzatrici… molti di loro stanno adottando un approccio sbagliato nei confronti delle riforme proposte dal governo francofono. Il ministro Valérie Glatigny insiste e spiega. È una questione di imperativi di bilancio ma anche di equità tra le reti.
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Responsabile della divisione Società
Di Eric BurgraffPubblicato il 24/11/2024 alle 20:05
Tempo di lettura: 8 minuti
CNon c’è voluto molto… Quattro mesi dopo l’inizio del nuovo governo MR-Engagés, la scuola ha vissuto il suo primo grande sciopero. I sindacati portano avanti un movimento iniziato durante la precedente legislatura ma l’obiettivo è cambiato: la riforma delle qualifiche e la fine del mandato dei docenti. Valérie Glatigny, ministro dell’Istruzione, difende con le unghie e con i denti la posizione del suo governo e sottolinea la spirale del deficit della Federazione Vallonia-Bruxelles.
Siete appena arrivati e la scuola è già in sciopero…
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