Questo Berrettini non si ferma davanti a niente: ora sta a Sinner
MALAGA (Gaia Piccardi) Daje Matteeeeeee. Il tifo è l’esperanto dello sport, una lingua universale che scavalca i luoghi e il tempo. Siamo a Malaga, ma sembra di stare in Italia. E supportato dall’onda della torcida azzurra, dopo essere stato prezioso con l’Australia, Matteo Berrettini fa quello che deve fare: sconfigge l‘Olandese Botic Van de Zandschulp come già aveva fatto nel girone di qualificazione di Bologna e semplifica una pratica chiamata Coppa Davis bis, cioè la riconquista della vecchia insalatiera.
Smaltita la faticaccia con l’australiano Kokkinakis in semifinale, Matteo è lucido, affilato, ancora sontuoso al servizio (16 ace, l’86% di punti sulla prima, un doppio fallo). E risponde bene quando l’orange lo fa correre in avanti, non proprio la specialità della casa; ma Berrettini, questo Berrettini di Coppa Davis corroborato dal sodalizio con Jannik Sinner, non si ferma davanti a nessun ostacolo. Ottiene il break al nono gioco del primo set, il game horribilis di Van de Zanschulp, che sprofonda 0-40 e completa il misfatto con un doppio fallo, il regalo più ambito per l’Italia. Matteo chiude 6-4 in 38’ e sull’inerzia del primo set ampiamente dominato strappa di nuovo il servizio a un rivale molto sotto pressione, 3-1, insufficiente alla risposta e incapace di organizzare una controffensiva. Finirà 6-2 con l’ennesima martellata di Thor al servizio.
Il gladiatore ritrovato passa il testimone al presceltoJannik Sinner, che va in campo contro Griekspoor per mettere a segno il match point di una sfida segnata e impari, fortissimamente voluta dall’Italia che a Malaga spera di aprire un ciclo.
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