Al processo contro gli assistenti parlamentari del FN la difesa denuncia un processo politico

Al processo contro gli assistenti parlamentari del FN la difesa denuncia un processo politico
Al processo contro gli assistenti parlamentari del FN la difesa denuncia un processo politico
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Il signor François Wagner si è sforzato di rimanere tecnicamente sobrio, e lunedì 18 novembre ha resistito ancora un'ora e mezza prima di dire quello che aveva in mente. Lo storico avvocato del Fronte Nazionale (FN, ora Raggruppamento Nazionale, RN) ha inizialmente ritenuto opportuno far valere “un dossier di grande complessità giuridica”quello degli assistenti del partito al Parlamento europeo, con mezzi senza precedenti “domande frequenti” – ne ha trovati trenta – sbucciati uno per uno, prima di venire al dunque: il partito è sotto processo politico.

“Questa questione è stata politica fin dall’inizio”assicurava l’avvocato, con la relazione del 2015 di Martin Schulz, allora presidente socialdemocratico del Parlamento europeo. Del resto gli investigatori di Bruxelles non hanno ritenuto necessario perseguire i socialisti spagnoli di Podemos, e lo stesso Martin Schulz non si è mai messo nei guai, nonostante “i suoi assistenti si lamentavano di dovergli stirare i pantaloni”, secondo l'avvocato, e che uno di loro lo sarebbe stato contemporaneamente “direttore di un'agenzia di viaggi” – in realtà, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), dopo le indagini, ha ritenuto di poter trarre vantaggio soltanto dall’archiviazione del caso.

Ma Mᵉ Wagner osserva che nel 2014 François Hollande era nella pre-campagna e che aveva già pensato di mettere in imbarazzo i suoi “potenziale avversario” : inoltre, Martin Schulz ha incontrato l'allora ministro francese, Christiane Taubira, “ci sono foto, è nel fascicolo”et “tra compagni socialisti non possiamo rifiutarci nulla”. Conferma “La natura politica del caso è arrivata con le richieste di esecuzione provvisoria. Quando la politica entra in aula, la giustizia se ne va, – proclamò teatralmente l'avvocato. Scacciare il vento cattivo che l'accusa ha fatto soffiare su questa udienza. »

Mᵉ Wagner difende Micheline Bruna, la fedele segretaria, promossa assistente parlamentare di Jean-Marie Le Pen, contro la quale diciotto mesi di reclusione sospesa, 20mila euro di multa e due anni di ineleggibilità, e tre ex deputate, Dominique Bilde, Mylène Troszczynski e Marie-Christine Arnautu, contro la quale il pubblico ministero chiede una pena di diciotto mesi compreso un anno con la sospensione condizionale, e multe da 30.000 a 50.000 euro accompagnate da ineleggibilità per tre anni.

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Norme “poco chiare”.

Nel merito, l'avvocato assicura che i successivi regolamenti del Parlamento hanno subito una notevole evoluzione, ed “non erano cristallini”secondo le parole del direttore generale dell'OLAF; che era possibile condividere tra deputati lo stesso assistente a condizione di dichiararlo. “Certamente manca la dichiarazione scritta, questo lo ammetto”ha convenuto Mᵉ Wagner, e infine se a un collaboratore viene vietato di lavorare per un partito europeo, “A un assistente non è vietato avere legami o essere impiegato in un partito politico nazionale” prima del 2015, prima che fosse debitamente inclusa nei testi. Di conseguenza, chiede il rilascio dei suoi quattro clienti. Anche gli altri avvocati.

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